Non vi è nessun piano B all’ottimismo. di Claudio Luraschi

di Claudio Luraschi. Molti credono, erratamente, che un’ottimista sia una persona che vede tutto positivo. Un naif, un superficiale, per il quale i problemi semplicemente non esisterebbero e anzi tutto funzionerebbe a meraviglia…
Non è affatto così! Una persona ottimista è ottimista perché sa che non vi è un piano B.
È consapevole al punto tale dei problemi che si rende conto che l’unica scappatoia (per non farsi travolgere) è quello di cercare punti di vista alternativi che siano più vantaggiosi.
Se il pessimista dice “ho perso il lavoro” l’ottimista dice “ho ritrovato la famiglia”. Se il pessimista dice “non posso andare a correre” l’ottimista dice “ho imparato a meditare”.
Da quale parte è meglio vivere?
L’ottimista è come quel tale che rincorso da una tigre arriva sull’orlo di un precipizio. Per fuggire si attacca ad un ramo che sporge ma presto si accorge che sotto vi è un’altra belva affamata ad attenderlo. Allora si guarda intorno e, vicino al ramo dove è appeso, scorge una fragola. La coglie e la porta alla bocca esclamando: ah che dolcezza!!
Non vi è nessun piano B all’ottimismo.
Meglio non frequentare troppo i pessimisti.
Soprattutto di questi tempi.

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