Non sempre ride la moglie del ladro!

di Maria Pia Caporuscio. La politica non riguarda i politici (se non per i privilegi che comporta) ma riguarda la popolazione che la subisce e da cui dipende la qualità della loro vita attuale e futura e quindi spetta alla popolazione dettare le regole, non come avvenuto finora esclusa da ogni e qualsiasi decisione che la riguarda. Se è vero che lo Stato è il popolo si rende necessario che questo non sia solo uno slogan pubblicitario o una parola vuota, ma questa verità venga dimostrata nei fatti.
Troppe volte i politici mistificano le parole per ingannare un popolo, che si vuole mantenere nell’ignoranza. Basta con l’ipocrisia, con le promesse non mantenute, che questi “sepolcri imbiancati” della nostra epoca adottano come vangeli, calpestando di conseguenza tutti quei valori di libertà, sollevati con la liberazione dai regimi: “Libertà, Eguaglianza, Fratellanza” calpestate senza ritegno in queste politiche di privilegi e menzogne. Questi valori sono stati sostituiti da “Cupidigia, Egoismo, Cecità”, condannando le nazioni alla decrescita economica e culturale. Queste sono ingiustizie che travolgono le democrazie svuotandole di ogni valore etico e trasformate in scatole vuote. Quel “realismo politico” che in realtà si traduce in “cinismo politico” alto non è che l’idolatria per il successo, che lava i peccati e li trasforma in oro, come dire che il fine giustifica i mezzi. Dovremmo chiederci, chi giustifica il fine perché ragionando allo stesso modo potremmo dire che: una rivoluzione giustifica il fine! La commistione con i nuovi padroni (quelli che ritengono il sistema bancario e il gioco d’azzardo la stessa cosa), quelli che coi loro artigli vogliono depredare il pianeta, stanno promuovendo la dannazione del genere umano, se non la disintegrazione dello stesso pianeta. La classe politica dovrebbe essere condannata sia se colpevole di ciò che stava “consapevolmente” facendo con questa svendita ai mercati, ma anche se inconsapevole (non è ammissibile l’ingenuità a quei livelli) ed ora, a posteriori è persino incapace ad opporsi al saccheggio della nazione, nonché del nostro pianeta. Cosa abbia spinto questi governanti a cedere la sovranità all’oscena avidità del potere finanziario, per davvero non si capisce se per deficienza o interessi venali. Fatto è che sono arrivati a svendere le nazioni che dovevano governare e dopo aver giurato sulla Costituzione di rispettarne le regole in essa contenute. Non risulta che nelle Costituzioni si consentisse ai governanti di turno, di cedere la sovranità alle banche mondiali, per cui è stato compiuto un vero e proprio crimine, dove lo schiavismo della popolazione viene definito progresso. Quando si leggono le spudorate cifre che si spartiscono queste “cosche” verrebbe voglia di ricorrere alle armi. E’ disumano l’arricchimento senza alcun limite di questa gente. Sono fuori da ogni logica le cifre che certi personaggi ricevono (vedi Marchionne che guadagna mille volte lo stipendio di un lavoratore o Profumo graziato con 40 milioni di euro da Unicredit, l’equivalente di mille anni di un lavoratore vero) quando ogni tre secondi muore un bambino per fame. Stanno cancellando il futuro degli abitanti della Terra, dove lo sfruttamento della classe lavoratrice pare sia l’unica via d’uscita da una crisi da essi stessi provocata. Nella loro vergognosa mancanza di morale, arrivano a proclamare che qualsiasi accenno di rivolta, da parte di chi non riesce più a vivere, sarà causa di aggravamento della “crisi”, quindi ad essere colpevolizzata è la vittima a cui vogliono legare anche le braccia. Secondo questa indegna classe politica la rassegnazione alla schiavitù diventa una virtù, una educazione civica. Purtroppo invece è una disperata, terrificante rassegnazione d’impotenza. Forse quello che frena da una sacrosanta ribellione, è la speranza dettata dalla saggezza popolare che recita: Non sempre ride la moglie del ladro!

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