Non è l’Italia che dovrebbe uscire dall’Europa, ma è l’Europa che dovrebbe entrare in Italia!
di Redazione. Oggi come oggi il problema dei problemi non è se l’Italia deve uscire dall’Euro e dall’Europa, ma l’Europa che ancora non si decide ad entrare in Italia a prendere in mano direttamente le redini del paese, senza interposti premier e senza demandare il governo del paese a governi autoctoni amici suoi e della Troika.
Noi italiani, da soli, abbiamo data ampia dimostrazione di non potercela fare. Ci stiamo mangiando i nostri risparmi, stiamo svendendo le nostre case, non lavoriamo più e campiamo con quello che ci hanno lasciato i nostri genitori.
Siamo la palla al piede del Vecchio continente con il Pil che non sale nemmeno per sbaglio e un debito pubblico che cresce all’infinito.
O qualcuno si decide a venire qui da noi, a dettar legge e a farci rispettare le regole, insomma a metterci in riga e a farci marciare dritti, oppure sarà la nostra fine e quella della stessa Unione Europea.
Tutte le volte scopriamo che la UE quando servirebbe , come su coronavirus , non esiste
mentre si ripresenta sempre col peggio del suo potere per tagliare spesa pubblica e #sanità
La UE così come è oggi è socialmente (e non solo) nociva
“O qualcuno si decide a venire qui da noi, a dettar legge e a farci rispettare le regole, insomma a metterci in riga e a farci marciare dritti, oppure sarà la nostra fine e quella della stessa Unione Europea.” Un’analisi esaustiva, infatti non è un caso che da tempo in Italia vi sia un massiccio afflusso di Persone provenienti da tutti i continenti. L’unico metodo per cambiare è cambiare la popolazione e la relativa mentalità. Millenni di modo di vivere pesano. Dopo il crollo dell’Impero Romano, l’Italia è diventataterra di conquista, è nel nostro DNA “servire”.
La democrazia non ci piace, infatti se la PARTITOCRAZIA trionfa un motivo ci dovràben essere.
C’è la consapevolezza di quanto sia difficile riformare il nostro Paese, ma anche con la speranza che le cose si possano cambiare, riducendo le disuguaglianze e riportando un po’ di equità in una comunità dove troppi sono stati lasciati indietro e pochi continuano a ingrassare facendo indisturbati quello che gli pare e piace.
CACCIARI: “Uno come il sottoscritto versa il 60% del suo reddito in tasse. Non si possono considerare superflui i problemi del ceto medio e medio-alto. A me sta venendo voglia di prendere baracca e burattini e di trasferirmi a Vienna…”. E come lui, questi ragionamenti li hanno fatti e li stanno facendo migliaia di italiani, tra imprenditori e pensionati…