Noi, la naja e la noia.
E mi colpirono la spregiudicatezza del gesto, e il coraggio. Non partì nemmeno l’amico eroinomane, ma lì era lampante, e la tristezza non cambiava. Per il resto tutti “a fare il militare”. Durante il mese di Centro Addestramento Reclute, con un caporale spaventato dai superiori e durissimo con noi pivelli, imparai a marciare, a tenere il fucile come un rigido ballerino di fila, a mangiare la sbobba, dentro vassoi di un metallo opaco, e a camminare nella nuova città, nelle ore di libertà serali, come lo sbarcato da un altro pianeta. Anche senza divisa ce l’hai scritto in faccia: oggi il taglio da soldato nazi è una moda, allora era soldato e basta. E prima di tutto eri una spina. Anche solo un mese di differenza faceva la differenza di trattamento. Di aggressività e derisione. Quello che tutti conoscono con il nomignolo di nonnismo. La sottile violenza delle sortite in camerata perpetuava però solo un rito, visto che non era motivata da una potente sofferenza e condivisione; nessuno combatteva al fronte o difendeva un confine. Se sofferenza c’era, a parte quelli ai quali mancava la mamma o la fidanzata, era subdola, latente, figlia dell’inutilità. Anche le amicizie che sembravano importanti quando eri dentro, fuori svanivano: non avevi condiviso nulla di profondo. So che naja è una parola che deriva dal veneto (da razza, poi gente, infine gentaglia) ma potrebbe benissimo derivare da una leggera storpiatura di noia. Tutto si riduceva al resistere quei dodici mesi. E la noia mista ad un nonnismo ottuso, può essere terreno fertile per la paura. Un nostro compagno di camerata era arrivato a spararsi in testa durante l’ora di guardia. Puntato il fucile nell’angolo di muro si era fatto saltare il cervello. Come a voler tragicamente giustificare la presenza di quell’arma con la quale doveva convivere. Un caso estremo, certo, però dimostra quanto la dimensione della caserma obbligatoria fosse assurda. E alla fine magari racconti come epico qualcosa che è stato solo ciondolare. Quando il 1 gennaio 2005 l’arruolamento è terminato abbiamo messo fine ad una farsa. Si chiamava servizio militare, ma era al servizio del nulla.
Ho prestato servizio militare nel 1970\1971: 15 mesi + 1 di punizioni varie = 16 mesi.
Un addestramento risibile, una perdita di tempo.
Se il servizio militare è fatto bene: Addestramento militare e ginnastica tutti i giorni ha senso, ma come era congegnato in Italia (esclusi Paracadutisti, Lagunari, Bersaglieri,..) il resto era solo perdita di tempo ed inutilità.