Ci risiamo. Archiviata in fretta e furia Quota100, entro dicembre 2022 anche Quota101 va in scadenza e, senza novità in merito, si rischia di tornare alla famigerata legge Fornero.

Una delle novità di cui si parla è la “pensione in due tempi”: contributivo e retributivo. Una sorta di pensionamento anticipato che concederebbe ai lavoratori la possibilità di lasciare l’attività lavorativa prima dei 67 anni prendendo però solo la retribuzione in base al periodo contributivo. La parte retributiva verrebbe invece erogata (integrata) alla maturazione del requisito necessario a percepire la pensione di vecchiaia, attualmente al compimento dei 67 anni.

In quel momento il lavoratore avrebbe diritto all’assegno pieno, costituito dalla parte derivante dai periodi contributivo e retributivo. Il requisito sarebbe l’aver compiuto 63 o 64 anni per poter scegliere la strada del pensionamento anticipato, pretendendo la piena quota di assegno al compimento dei 67 anni. Si tratterebbe in ogni caso di una possibilità lasciata agli interessati e non di un obbligo.

L’altro requisito dovrebbe essere quello dell’aver versato almeno 20 anni di contributi e aver maturato una quota contributiva di pensione pari ad almeno 1,2 volte l’assegno sociale.

In realtà, se vogliamo restare con dignità in questa Europa a mille velocità, bisognerebbe pensare a stipendi in linea con quelli europei, così come all’età del pensionamento che non può essere di 67 anni e passa, la più alta nel Vecchio Continente, quando ad esempio i nostri vicini di casa, i francesi, vanno in pensione a 62 anni. Oltretutto con il Covid che ha tagliato la “speranza di vita”!

Riportare l’età della pensione a 65 anni, senza se e senza… penalizzazioni, è l’unica strada percorrebile se si vuole restare in questa Europa senza essere sempre gli ultimi della fila e lasciare ancora vivi il posto di lavoro ai nostri giovani disoccupati!

VOTA LA PETIZIONE

Vuoi abilitare le notifiche?

Ricevi le News di Freeskipper Italia nella tua email

Attiva