Nello smog c’è ancora un pò d’aria!

Non abbiamo più alcun rispetto per l’ambiente ed il clima. Come se il pianeta non fosse nostro. Come se le città, i fiumi, i laghi, il mare e i boschi non ci appartenessero, non fossero roba nostra e dei nostri figli ai quali, se continuiamo a consumare, distruggere, inquinare e sporcare senza limiti, rischiamo di lasciare una triste eredità, non solo in termini di conti pubblici, lavoro e pensioni, ma soprattutto in termini di vivibilità e sostenibilità ambientale. Sono di questi giorni i dati, sconcertanti, sul tasso d’inquinamento delle nostro pianeta, con livelli di CO2 senza precedenti! Insomma, la Terra è in pericolo: l’aria è irrespirabile, i rifiuti montagne impossibili da smaltire.
La verità è che tutti noi, cittadini e governi, insieme, ce ne strafreghiamo. Perché non c’è mai stata la volontà di cambiare stile di vita. Chi di noi sarebbe disposto a rinunciare alla propria automobile? E quale politico se la sentirebbe di prendere misure impopolari per inquinare di meno? La liturgia delle ‘targhe alterne’ e delle ‘domeniche ecologiche’ è un pannicello caldo! Ma veniamo a noi, alla nostra Italia. Per quanto ci riguarda è Mantova la città italiana con le migliori performance ambientali, in termini di raccolta differenziata, contenimento delle perdite idriche, qualità dell’aria, presenza di alberi, trasporto pubblico. La città lombarda guida la classifica di Legambiente ‘Ecosistema Urbano 2017’. In tutto sono 104 le città in classifica, al secondo e terzo posto ci sono Trento e Bolzano, seguite da Parma, Pordenone e Belluno. Fanalino di coda è Enna. Maglia nera per lo smog Torino. Tutte e sei le città capofila sono nel gruppo dei centri urbani che hanno raggiunto e superato gli obiettivi di raccolta differenziata del decreto Ronchi del 1997: Mantova sfiora l’80% di raccolta differenziata. Belluno e Bolzano hanno la migliore qualità dell’aria, in particolare nella città altoatesina in dieci anni il peso delle polveri sottili è stato ridimensionato del 40%. Sale nella classifica Milano che ha migliorato la sua prestazione ed è arrivata alla 31ª posizione, grazie a scelte come quelle dall’Area C, la zona a traffico limitato a cui possono accedere solo i veicoli più ecologici, il car sharing e il potenziamento del trasporto pubblico. Il capoluogo lombardo rimane però segnato dalle pessime prestazioni in termini di qualità dell’aria, dove si va oltre i limiti di concentrazioni di pm10, le polveri sottili più pericolose per la salute. Per quanto riguarda la concentrazione media annuale di polveri sottili i valori peggiori si registrano a Torino, segue Milano e al terzo posto c’è Napoli. La città con il maggior numero di giorni fuorilegge per il pm10 nel 2016 è stata Torino, la seconda Frosinone e al terzo posto Milano. Tra il 2016 e il 2015 sono scesi da 49 a 36 i capoluoghi in Italia che hanno superato per più dei 35 giorni consentiti dalla normativa nell’arco dell’anno il tetto massimo delle polveri sottili. Le città dove si usa di più il trasporto pubblico sono Venezia e Milano tra i grandi centri urbani, tra quelli di medie dimensioni ci sono Brescia, Trento e Cagliari.

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