Nella ‘Manovra del Popolo’ non c’è trippa per il ceto medio declassato al rango di ‘nuovi poveri’!

di Redazione. La chiamano la ‘Manovra del Popolo’, una manovra economica che per la prima volta nella storia di questo Paese cancella la povertà. Una manovra finanziaria dove gli ultimi sono finalmente al primo posto, grazie al ‘Reddito’ e alla ‘Pensione di Cittadinanza’.

Come se 780 euro – distribuiti a pioggia tra chi è in cerca di occupazione e chi sta a riposo con una pensione sociale – consentissero di campare una vita dignitosa.
Quei 780 euro, in realtà, vanno ad edulcorare le entrate di chi lavora in nero e continuerà a farlo, e ad integrare le pensioni ‘minime’ di coloro che, per i più disparati/disperati motivi, non hanno mai versato neppure un centesimo di contributi previdenziali nelle casse dell’Inps.
Quei 780 euro creano, oltretutto, una frattura sociale insanabile tra chi ha lavorato ‘onestamente’ per una vita intera pagando tasse e contributi, per ricevere in cambio, oggi, uno stipendio uguale al ‘reddito di cittadinanza’ e, domani, una pensione uguale a quella di ‘cittadinanza’.
Insomma, questi 780 euro non hanno cancellato la povertà, ma hanno risucchiato verso il fondo del baratro il ceto medio, ormai declassato al rango di ‘nuovi poveri’. A costoro viene chiesto di stringere la cinghia, di un altro foro ancora, per pagare lo sforamento del deficit che andrà a finire per ‘assistere’ coloro che lavorano in nero (Reddito di Cittadinanza) o hanno lavorato in nero (Pensione di Cittadinanza), e coloro che evadono ed eludono il fisco (Pace fiscale).
Lorsignori replicano di aver abbassato le tasse. Ma buste paga e pensioni da lavoro dipendente sono ferme da anni, fanalino di coda di tutte le retribuzioni europee, divorate come sono da Irpef e Addizionali regionali e comunali, ritenute previdenziali, e salassate dalle bollette sulle utenze e dall’Imu sulla 2ª casa!
In realtà le ‘manovre finanziarie’, chiunque le faccia, danno solo mancette: danno ‘uno’ da una parte e levano ‘dieci’ dall’altra. Abbassano la pressione fiscale di un punto sulle accise della benzina e poi il giorno dopo aumentano la luce, il gas e il telefono (Es.: da ottobre p.v., luce +7,6%, gas +6,1% !!!). Ci hanno fatto credere che c’è il libero mercato, pieno di sconti e offerte. Una sonora presa in giro, perché a distanza di poco tempo, contratti in prima battuta vantaggiosi si riallineano ai prezzi delle altre compagnie! Alla faccia della libera concorrenza. La vera concorrenza è quella a fregare i cittadini! Questo è solo un esempio di dove il ‘governo del cambiamento’ sarebbe dovuto intervenire col machete, assieme ad una politica economica mirata all’emersione del sommerso e ad investimenti strutturali per rilanciare l’economia di un paese morto, dove non cresce più nulla, debito pubblico e spread a parte!

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1 Response

  1. Giacomo-TO ha detto:

    Il ceto medio è il peggiore nemico della partitocrazia.
    Distruggerlo significa il trionfo delle Caste.
    Ecco perchè ha distrutto il ceto medio e così le Caste godono alla faccia della povera gente.

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