Nedo Nadi, il nostro D’Artagnan.

di Alberto Sigona. NDO NADI (ITALIA, 1894-1940) SCHERMA. Formidabile ed ineguagliabile spadaccino degli Anni ’20, Nedo Nadi fu il primo schermidore leggendario dei tempi “moderni”, la cui fama prodigiosa ed intrisa nel mito è rimasta inalterata sino ai giorni nostri. È considerato dai più “erede” ideale di D’Artagnan nonché il più forte sportivo italiano d’ogni epoca, le cui gesta traslano dal reale all’utopia. Nadi è stato l’unico in grado di eccellere in tutte le armi: fioretto, spada e sciabola, ed è tuttora, comprendendo tutti gli sports, l’azzurro che ha vinto più medaglie d’Oro ai Giochi Olimpici, ben 6 (di cui 3 individuali), come E. Mangiarotti e V. Vezzali (fra le donne), quota record fra gli schermidori d’ogni epoca. È stato altresì l’unico italiano a vincere 5 Ori in una sola edizione Olimpica (Anversa ’20, in cui mancò solo l’oro individuale nella Spada, a causa di problemi intestinali che lo costrinsero ad abbandonare il torneo), per un exploit entrato nella leggenda dello sport tutto (un altro Oro lo aveva vinto nel ’12). Dopo esser diventato professionista l’Imbattibile non poté per regolamento prender parte ad alcuna competizione ufficiale (all’epoca fra le gare più rinomate vi erano in pratica solo i Giochi Olimpici) ma continuò a mietere successi in tutto il Mondo guadagnando fior di quattrini. Poi, logorato nel fisico, disse basta alle gare e nel 1931 accettò di allenare la Nazionale italiana. Nedo Nadi morì nel 1940, a soli 46 anni, stroncato da un ictus. Aveva un fratello, Aldo, anch’egli schermidore, di caratura discreta, che Nedo affrontò e sconfisse nella finale Olimpica di Sciabola individuale 1920. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Nedo, arruolato come ufficiale di cavalleria, si fece quattro anni al fronte e fu tra i primi ad entrare nella Trento liberata. Un’impresa coraggiosa grazie alla quale riuscì ad aumentare la sua già nutrita collezione di medaglie con altre due decorazioni, questa volta al valor militare. Personalmente lo colloco fra i primi 10 atleti che abbiano preso parte alle Olimpiadi, nonché fra i primi venti mostri sacri di tutti gli sports, il più grande di sempre, relativamente agli sport individuali, dopo M. Phelps, davanti a Carl Lewis, Fausto Coppi, Gino Bartali, Cassius Clay ed Usain Bolt. Fu portabandiera ai Giochi 1920.

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