Moretti, 850mila euro: “Se mi abbassano lo stipendio, me ne vado”, e vai…

Per un Moretti che se ne va (!?), ci sarebbero mille giovani manager pronti a rimpiazzarlo! A questo mondo, in questa Italia e soprattutto alle Ferrovie dello Stato tutti sono necessari, ma nessuno è indispensabile e forse con un cambio radicale dei massimi vertici qualche treno arriverebbe pure in orario.
Non è accettabile per nessuna nazione al mondo, nè tantomeno per un paese al completo dissesto economico e sociale come il nostro, che chiede continuamente sacrifici alle famiglie, continuare ad elargire “certi stipendi” ai cosiddetti manager del Sistema Italia, che oltretutto sono i veri ed unici responsabili del disastro italiano!!! E’ inaccettabile che qualsiasi dirigente di qualsiasi azienda percepisca una retribuzione un milione di volte superiore a quella di un suo operaio! Per cui la frase dell’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, stipendio 850.000 euro all’anno: Sono pronto a lasciare se mi abbassano lo stipendio”, è un’insulto alla gente per bene di questo Paese che viene chiamata quotidianamente a tirare la cinghia per garantire a lor signori di continuare a riscuotere a fine mese “stipendi d’oro”!  
“Se Mauro Moretti avesse il coraggio e la dignità di andarsene, troverebbe milioni di italiani pronti ad accompagnarlo a casa: sono tutti i viaggiatori costretti a viaggiare con tanti disagi sui treni delle ferrovie italiane, costretti a subire ritardi ingiustificati, a viaggiare su treni vecchi, a usare stazioni decrepite e poco sicure, senza nessun rispetto per la loro dignità. Spetta a loro, infatti, il diritto di giudicare come le Ferrovie dello Stato sono gestite”. Diego Della Valle – patron della Tod’s e socio del concorrente di Ferrovie Ntv (Italo) – è intervenuto così sul caso dell’amministratore delegato del gruppo ferroviario. “È ora di alzare il velo sulle Fs e su Moretti, per capire perché la politica è succube di questo signore”, ha aggiunto. “Bisogna fare chiarezza su tutti i rapporti che intercorrono fra le Ferrovie, Moretti e i politici che, tranne qualche rara eccezione, sono completamente appiattiti su di lui, permettendogli di fare tutto quello che vuole. Se vogliamo davvero cambiare l’Italia e riportare al centro dell’attenzione gli interessi ed i bisogni dei cittadini e non quelli delle vecchie corporazioni, gente come Moretti deve essere mandata a casa subito e con determinazione. Con chiarezza ed onestà, va fatto sapere ai cittadini quanto costa loro mantenere una società come le Ferrovie dello Stato e se è giusto pagare a Moretti lo stipendio che percepisce, a fronte dei servizi che fornisce a chi viaggia”. 
Nonostante la reazione di Moretti – ed è facile pensare che tutti i dirigenti pubblici la pensino così – Matteo Renzi garantisce di non avere cambiato idea. “La spendig review”, ha garantito il presidente del consiglio, “riguarderà anche i manager delle aziende pubbliche”. Possiamo stare sereni? Oppure è fantascienza pensare che questi “Paperoni” pagati dallo Stato rinuncino ad una fetta del loro stipendio? Non ci vorrà molto a scoprirlo. D’altronde che razza di premier-sprinter sarebbe se non fosse altrettanto rapido e veloce anche su questo terreno, come lo è stato per arrivare fino in vetta? Non raggiungere in fretta anche questo traguardo, significherebbe per Matteo Renzi aver già imboccato la fase del declino! Veloce in tutto, anche nella fine della sua giovane carriera politica?  
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E A PROPOSITO DI STIPENDI D’ORO LEGATI AL MERITO… “Piramide: uscita lato sinistro”. Quante volte sulla metro i pendolari della Lido-Roma hanno sentito questo annuncio dalla voce metallica? Peccato che le porte, sabato pomeriggio, si siano aperte sul lato destro: quello, per capirci, che affaccia sui binari e non sulla banchina in direzione Laurentina. Un problema non da poco che avrebbe potuto provocare una tragedia se il convoglio fosse stato affollato. Fortunatamente erano solo le 16.10 di un tranquillo sabato pomeriggio e non le 8.30 di un caotico lunedì, altrimenti eravamo qui a parlare di qualcosa di peggio. Secondo una prima ricostruzione l’inconveniente è di natura tecnica: un guasto al sistema di riconoscimento di banchina ha fatto aprire le portiere dal lato sbagliato. Fatto sta che su bus, metro e treni italiani, accade di tutto e si trova di tutto e di più, nonostante le flotte di dirigenti impiegati nel settore e pagati a peso d’oro!!! 

DICIAMO BASTA AGLI STIPENDI D’ORO! 
BASTA CASTA!

BASTA DISUGUAGLIANZE!
BASTA INGIUSTIZIE E PRIVILEGI! 
BASTA LAVORATORI DI SERIE “A” E LAVORATORI DI SERIE “B”!
BASTA STIPENDI D’ORO: A PARITA’ DI REQUISITI, PARITA’ DI RETRIBUZIONE IN TUTTA LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE!
NON E’ PIU’ ACCETTABILE CHE UN DIPENDENTE DEL QUIRINALE, DELLA CAMERA O DEL SENATO GUADAGNI CINQUE, SEI VOLTE DI PIU’ DI UN IMPIEGATO DEL CATASTO CON PARI REQUISITI.

E’ INACCETTABILE PER GLI STESSI DIPENDENTI PUBBLICI.

E’ INACCETTABILE PER I CITTADINI CHE LI PAGANO A FRONTE DI TASSE SEMPRE IN AUMENTO E SERVIZI SEMPRE PIU’ CARENTI.
E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI RIDURRE SPRECHI E PRIVILEGI.
MIGLIORIAMO L’EFFICIENZA E L’EFFICACIA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.

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