di Antonello Laiso. Sembrava quasi una favola di Andersen o dei fratelli Grimm d’altri tempi, sembrava un qualcosa di strano leggendo quelle prime righe, ovvero quella ragazzina di una ridente cittadina ai piedi di quel santuario, Mercogliano, che inviava una letterina di Natale al sindaco come richiesta del resto neanche personale ma collettiva.
La sua lettera al sindaco per Natale non aspirava ad un qualcosa di tecnologico, non aspirava ad un viaggio per la classe magari pagato dall’amministrazione, la sua richiesta era il desiderio per la creazione di un spazio chiuso in Mercogliano la sua citta’, da adibire a biblioteca, li dove quei tanti ragazzi ed adulti potessero riunirsi per leggere per socializzare e per prendere in prestito qualche volume.
La lettura, ritorna cosi in quella pole position dei desideri natalizi, da tempo solo nell’immaginario collettivo, ad opera di una ragazzina di 12 anni Enrica.
Uno spazio chiesto finanche senza anche libri, poiche’ poi i libri sarebbero stati portati un po’ alla volta dai tanti simpatizzanti a tale iniziativa, dagli abitanti circa 12000 persone di questa cittadina e pian piano poi si sarebbero riempiti quegli scaffali virtuali di un sogno che deve necessariamente esistere nella realta’.
Una biblioteca, un desiderio d’altri tempi, una magia del natale, una magia di quella voglia di bello, ma non sempre apprezzato, in particolar modo dagli adolescenti, che spesso non viene preso in considerazione poiche’ superato da quella tecnologia.
Un magia del natale li a Mercogliano.
Una richiesta che quasi meraviglia e allo stesso tempo illumina, una richiesta che e’ poesia dell’ animo da parte di una ragazzina di 12 anni,una ragazzina che aspira alla lettura di quei libri a quella voglia di una tecnologia, a quei social, ed altro che se non usati nei dovuti modi ci rende dipendenti di continuo, ci consuma, e tanti adolescenti come sappiamo lo sono.
In questa societa’ ideologicamente materialista e consumista li dove la tendenza tipica è sostenuta dalla pubblicità, dal consumo fugace e voluttuoso di beni e servizi, la tendenza e’ spingere la mente umana alla dipendenza al consumo per un qualcosa che spesso non serve.
Per qualcosa che dovrebbe rappresentare quello status symbol.
Un libro e’ un anti status symbol, un libro e’ quel cibo per la mente .
Enrica con la sua lettera ha riacceso quella speranza di una generazione vincente, Enrica ci ha ridato quella gioia di sperare.
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