Mario Draghi, farà il bene del nostro Paese?

di Yvan Rettore. Come al solito noto che le lodi profuse a fiumi dai media nostrani ed internazionali e da una classe politica ormai asservita del tutto alle logiche del capitale sfuggono del tutto o quasi alla gente comune, costretta a dover sorbire passivamente decisioni destinate come sempre a condizionare la loro vita quotidiana.

Lungi da me fare il processo alle intenzioni del futuro governo “brancaleone” che vedrà probabilmente la luce nella seconda metà della settimana prossima.
Ma è perlomeno drammatico e comprensibilmente preoccupante che un pugno di uomini abbia deciso di ricorrere al signor Draghi per gestire le difficili sorti del nostro Paese.
Il suo cv a riguardo parla chiaro e si riassume in questi punti:
– il signor Draghi è stato il principale artefice della privatizzazione del patrimonio pubblico italiano in qualità di direttore generale al Ministero del Tesoro tra la fine del secolo scorso e quello attuale. Risultato miliardi di Euro di perdite in prodotti derivati e svendita di colossi industriali e finanziari a società straniere
– come direttore della BCE è stato corresponsabile dell’incremento dell’indebitamento dell’Italia sui mercati finanziari internazionali in particolare a ricorrendo consentendo consistenti iniezioni di liquidità comportanti interessi pesanti per il nostro Paese
– sempre in tale veste, viene dato l’incarico al Black Rock (fra i maggiori fondi mondiali d’investimento, coinvolto in asset quali l’acquisizione di banche in ogni continente) di eseguire degli stress test escludendo del tutto sia i propri uffici interni che quelli delle varie banche centrali che costituiscono di fatto la BCE. In parole povere fu un ente privato (cioè un colosso bancario che ha come funzione quella di acquisire altre banche) a definire se le banche dovevano ricapitalizzare o meno e conclusioni sullo stato delle stesse! E tutto questo con il placito benestare del signor Draghi!
– tuttora Draghi risulta essere membro di entità che non hanno nulla di democratico, sono di stampo nettamente oligarchico e figurano fra i protagonisti assoluti sulla scena internazionale di quel capitalismo speculativo tipico del neoliberismo che ha di fatto creato una vera e propria nobiltà finanziaria a livello planetario. Sono nell’ordine: il Club Bilderberg Bilderberg e il Gruppo dei 30 (che riunisce i 30 uomini più potenti del settore bancario e finanziario mondiale, i cui incontri si svolgono rigorosamente a porte chiuse)
– non dimentichiamo infine il suo passato lavorativo nella Goldman Sachs, una delle più potenti banche d’affari del mondo e che fa del signor Draghi un sicuro quanto indiscutibile punto di riferimento e di garanzie per l’insieme dei potentati della finanza internazionale.
Detto questo, risulta davvero difficile quanto impossibile credere con tutta sincerità che questo signore farà il bene del nostro Paese.
Molto più credibile risulta essere invece la prospettiva di indirizzare i prossimi fondi europei verso destinazioni di interesse finanziario riservate a pochi eletti nei confronti dei quali il futuro governo avrà sempre un occhio di riguardo prioritario mentre il popolo dovrà subire ulteriori tagli al sistema Paese.
La Sinistra parlamentare in tutto questo, invece di essere garante della tenuta di un sistema sociale e sanitario e di avanzare proposte tese ad espanderlo ulteriormente, si sta allineando alle posizioni perfino della Destra più estrema pur di essere della partita, dimostrando alla fine soltanto un attaccamento effimero al potere che passa però per un ulteriore tradimento di quei valori e principi di cui dovrebbe essere il portavoce e il difensore esclusivo.

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1 Response

  1. Parsifal-NA ha detto:

    “I politi sono i camerieri dei banchieri”. (Ezra POUND)
    Come aveva ragione!

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