Mancano i medici, ma a Medicina rimane il ‘numero chiuso’!

Di emergenze in Italia ce ne sono tante, troppe. Una su tutte quella del Servizio Sanitario Nazionale. Carenza di personale medico e infermieristico, nelle corsie degli ospedali è caccia al camice bianco, ma anche carenza di garze, gesso, materiali e dispositivi sanitari indispensabili per poter effettuare diagnosi, terapia, interventi chirurgici, come a Reggio Calabria dove si provvede a fasciare le fratture con il cartone. La sanità pubblica è al collasso! Una “emorragia” di 45.000 medici in 5 anni, è quella che si determinerà in Italia per effetto dei pensionamenti e che riguarderà sia i medici di famiglia sia i medici ospedalieri. Allarme ancora maggiore a 10 anni. Al 2028, infatti, saranno andati in pensione 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale di 80.676. E il governo come risponde all’S.O.S. del S.S.N.? Con continui ‘tagli’ alla sanità pubblica e confermando il ‘numero chiuso’ per accedere alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, che tra l’altro, prevede ancora un percorso di studi interminabile: 6 anni per diventare medico e 5 anni per la specializzazione! Con i risultati che tutti conosciamo: sempre meno medici, sempre più anziani, sempre più “sfruttati”. Sino ad arrivare, a breve, al collasso dell’intero sistema, che non sarà più in grado di garantire ai cittadini un’assistenza di qualità.

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