L’uomo del sottosuolo.

di Clemente Luciano. Quest’anno ricorrono i 200 anni dalla nascita di Dostoevskij. Dostoevskij nacque infatti a Mosca l’11 novembre del 1821 ed è considerato uno dei più grandi scrittori della letteratura mondiale. Del pensiero di Dostoevskij sono note le grandi direttrici: il Bene e il Male, il libero arbitrio, cioè la libertà che Dio lascia all’Uomo di scegliere tra l’uno o l’altro (famose sono le pagine sul personaggio del “Grande Inquisitore” nei “Fratelli Karamazov”) una tendenza all’analisi interiore dei personaggi dei suoi romanzi, che sembrano anticipare Freud e la psicoanalisi.

Celebrare i 200 anni dalla nascita di Dostoevskij, significa riflettere sull’uomo contemporaneo, al tempo stesso lacerato dalla propria mancanza di certezze e ugualmente teso verso un sistema di valori in grado di dare senso alla propria vita. E’ per questo che Dostoevskij è considerato l’antesignano del moderno Esistenzialismo, erede del padre dell’Esistenzialismo filosofico, il danese Soren Kierkegaard.

I romanzi di Dostoevskij ancora oggi rappresentano il tentativo di capire chi siamo e chi vorremmo essere.I suoi più grandi capolavori furono: Delitto e castigo L’Idiota I demoni  I fratelli Karamazov e “Memorie dal sottosuolo”.I personaggi dei suoi romanzi mostrano una profonda inquietudine spirituale che racchiude nella stessa persona caratteri contrastanti.La vita di Dostoevskij,così piena di dolori,contribuì sicuramente alla creazione di romanzi che scandagliano le profondità dell’animo umano.

Nelle sue opere c’è il tormento interiore dei suoi personaggi.Alcolisti,prostitute, contadini,uomini costretti a condurre esistenze infami,sono i protagonisti assoluti delle opere di Dostoevskij.Tuttavia in questi personaggi si assiste ad una ricerca incessante della spiritualità che lo scrittore russo riteneva insita nell’uomo.Da qui nasce la tragedia esistenziale dei suoi personaggi.La lettura delle sue opere influenzò anche la formazione culturale di Freud, il quale dedicò un saggio(“Dostoevskij e l’uccisione del padre” ) per analizzare la personalità dello scrittore russo.
Dostoevskij soffrì di epilessia,malattia che segnò la sua esistenza.E questo male caratterizza alcuni dei suoi personaggi.Eppure,nonostante questo e nonostante tutto il dolore della propria esistenza(gli morirono la prima moglie e un figlio e fu condannato ai lavori forzati in Siberia,dopo  aver rischiato la condanna a morte per cospirazione)Dostoevskij ebbe una profonda fede,riscontrabile soprattutto nel suo capolavoro,“I fratelli Karamàzov“.Una fede che nasce dal dubbio e dal perenne conflitto tra Credo e libero arbitrio.Fu questo personale conflitto interiore a caratterizzare tutti i suoi personaggi,dilaniati da una tensione tra il Bene e il Male.Per Dostoevskij l’uomo che può giungere al divino è per lo più il cosiddetto “peccatore” perché ha più sofferto(sembra qui di rileggere la pagina evangelica del Figliuol prodigo).Così in “Delitto e castigo” Raskòl’nikov accetta la propria condanna per l’omicidio dell’usuraia anche grazie all’aiuto dell’amore di Sonja).
Uno dei più importanti romanzi dello scrittore russo,fondamentale per comprendere il suo pensiero,è indubbiamente “Memorie del sottosuolo“.L’uomo del sottosuolo è un uomo smarrito e sordido(“Io sono un uomo malato.Sono un uomo malvagio” è l’incipit del romanzo)che analizza in modo impietoso le sue contraddizioni e le sue grettezze,alla ricerca di qualcosa che riesca ad illuminare la propria esistenza.
L’uomo del sottosuolo dostoevskijano è un individuo a disagio con se stesso,incapace di instaurare relazioni con la società.Ed è in quel sottosuolo nel quale cerca se stesso,scrutando i suoi lati oscuri,che si può rintracciare la vicinanza alle teorie di Freud con l’analisi del proprio Io per poter superare o almeno convivere con le proprie macerazioni interiori.Quell’uomo ristretto nel proprio “sottosuolo”,non riesce a trovare delle risposte nella propria incapacità di vivere,rimanendo,così,in quel luogo infimo in cui si allontana dagli altri e dove tenta di nascondere la sua angoscia di vivere.
Un romanzo che rappresenta quasi una sintesi del pensiero di Dostoevskij sulla drammaticità esistenziale dell’Uomo.Ma è ne “I fratelli Karamazov” che emerge tutto il pensiero filosofico di Dostoevskij,in cui le tematiche inerenti il conflitto tra bene e male e la questione religiosa vengono trattati nel grande dialogo del “Grande Inquisitore” con Gesù.Dostoevskij è attuale ancora oggi.Perchè,in fondo,Dostoevskij non ha mai smesso di parlare all’uomo di ogni tempo e alla sua anima.”L’uomo è un mistero,egli diceva.”Io mi occupo di questo mistero,poiché voglio essere un uomo”.

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