Immigrazione: l’odio è un insulto all’intelligenza. di Yvan Rettore

di Yvan Rettore. Non riesco proprio più a reggere coloro che preferiscono ricorrere ai luoghi comuni e all’ignoranza sul tema “immigrazione” piuttosto che informarsi in modo adeguato sulla questione e far funzionare il buon senso e la materia grigia.

Basterebbe cominciare col ricordare a lor signori che l’impossibilità di poter far arrivare immigrati come forza lavoro regolare in questo Paese è stata sancita dalla Legge Bossi Fini.
Poi è ovvio che tutti i governi che si sono alternati successivamente anziché risolvere la questione degli sbarchi (e soprattutto dell’accoglienza) l’hanno di fatto aggravata fino a giungere alla drammatica situazione attuale.
Detto questo sono veramente stufo di dover continuare a sentir pronunciare slogan artefatti e dischi rotti sull’argomento e di dover dare spazio a soggetti che non impiegano proprio alcun sforzo teso a riuscire a costruirsi una posizione ragionata e sensata sulla questione.
Per farlo è necessario partire da una conoscenza effettiva (quanto doverosa) dei fatti e sul buon senso.
Invece costoro si limitano a prendere per oro colato gli slogan del ducetto longobardo e di altri opportunisti politici che usano questo tema per costruire consensi fondati sull’odio del prossimo e del diverso anziché sulla ragione e la capacità di discernimento.
Infatti è più facile bere qualsiasi stupidaggine che ci viene propinata dai media televisivi e della carta stampata (ma sempre di più anche dalla rete ed in particolare dai social) standosene comodamente seduti dentro le quattro mura di casa, piuttosto che prendere un libro o una rivista autorevole in mano o sentire dai protagonisti come stanno davvero le cose. Sono questi gli strumenti efficaci che consentono di fornire una visione più completa ed esauriente del tema, tale da consentire ad ognuno di noi di avere poi una posizione costruita con la propria testa e non secondo gli schemi di un gregge di pecore.
Solo che questo esercizio richiede tempo e pazienza, ma è unicamente agendo in questo modo che il buon senso e l’intelligenza trovano un terreno fertile per esprimersi. Altrimenti si lascia spazio all’odio che è un vero e proprio insulto all’intelligenza!

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5 Responses

  1. Volpina-TO ha detto:

    I ceti popolari non amano essere DISCRIMINATI. Accogliere è giusto, è meno giusto quando gli italiani dormono nelle auto mentre ai non italiani danno Case Popolari. Accogliamo pure ma se diamo 100 ad un immigrato, diamo 100 ad un bisognoso italiano.

  2. Luca R. ha detto:

    I ceti popolari non amano gli immigrati perché li vedono – realisticamente – come concorrenti nell’accesso ai servizi pubblici, come rivali nella conquista dei pochi posti di lavoro disponibili con conseguente dumping salariale, come minacce alla sicurezza nelle periferie e nei quartieri degradati.
    I ricchi e i ceti medi, invece, li vedono un po’ cinicamente come candidati ideali ad occupare le posizioni più umili nella scala sociale: braccianti, muratori, magazzinieri, facchini, badanti, camerieri, lavapiatti, per non parlare dei servizi illegali, come lo spaccio di sostanze, la prostituzione, il gioco d’azzardo illegale.

  3. vale na ha detto:

    L’Italia con le toppe nel sedere non riesce a sfamare la propria gente e non si vede come potrebbe trovare casa, cibo e cure mediche alla gente che vine da tutte le parti del mondo.
    Nella storia del mondo intero ad ogni invasione ci si è sempre difesi, ad ogni offesa corrisponde una difesa, qui da noi invece si spalancano le porte di casa… e ci si calano le braghe di fronte alla Merkel e a Macron

  4. Anonimo ha detto:

    Un ragionamento logico, in Italia però, non attacca.

  5. Giacomo - TO ha detto:

    Desidero riportare episodi ai quali ho assistito.
    Sui tram e sui bus a Torino ho visto signore non italiane, salire con i loro passeggini aperti ed occupare lo spazio riservato alle carrozzelle degli invalidi, quando qualcuno lo faceva notare apriti cielo.
    Nella ASL dove mi ero recato per prenotare esami, signore non italiane urlare e pretendere di passare.
    Giovani non italiani, correre con le loro bici sui marciapiedi, e se dici loro qualcosa, apriti cielo.
    Il problema non è accogliere, il problema è avere risorse – risorse – risorse per favorire l’integrazione: Lavoro, casa, assistenza, qualcuno che insegni a queste Persone lingua, leggi, costumi,….Io sono favorevole all’immigrazione ma devono esserci regole non ognuno si comporta come facevano al loro Paese di origine.
    Se Salvini prende è perchè certi comportamenti anzichè essere puniti in base alla legge vengono tollerati. Il pericolo che si avverte è che chi è nato in questo Paese debba farsi perdonare qualcosa. Il grande imperialismo è stato inglese, non certo italico.
    Accogliamo – accogliamo – ma chi viene accolto non deve pensare di poter fare quello che vuole, usando le leggi del Paese d’origine.
    ACCOGLIENZA più LEGALITA’ più Conoscenza lingua,…, allora così funziona altrimenti ci sarà inevitabilmente Malessere che finirà per alimentare certi partiti che ci marciano ed alla grande.

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