Lo spread cala, ma la gente fa la fame!

Il rendimento del Btp decennale scende al 4,75%, segnando i minimi dall’8 giugno 2011. Lo spread tra i bot italiani a 10 anni e i bond tedeschi si attesta sotto i 300 punti base. Ma insieme allo spread, calano pure i consumi, l’occupazione, il potere di acquisto di salari e pensioni. Per contro chi stava “bene” continua ad ingrassare e a spassarsela fregandosene della crisi e della recessione! Insomma, la cura è stata efficace, l’intervento è tecnicamente riuscito peccato che il paziente sia morto!!! E a dirlo non sono gli ultimi comunisti rimasti ancora in circolazione, ma i numeri: parte con una sensibile flessione dei consumi il 2012, secondo i dati di Confcommercio. L’indice dei Consumi (ICC) segnala a gennaio del 2012 una riduzione dell’1% in termini tendenziali e dello 0,5% rispetto a dicembre. L’indicatore dei consumi di gennaio ci dice che il 2012 è partito male e questo vuol dire che si sta consolidando, anzi aggravando la già conclamata recessione. In questa situazione che ha costretto molte piccole imprese del commercio a chiudere, il prospettato ulteriore incremento dell’Iva sarebbe rovinoso per i consumi, per la crescita, per il benessere dei cittadini. Le famiglie italiane alle prese con la crisi tagliano sui consumi, ma continuano a comprare telefonini e si affidano a giochi, lotterie e scommesse per risalire la china. Questo il quadro d’insieme che emerge dai dati e che evidenzia un deterioramento della domanda per quasi tutte le voci, con punte particolarmente significative per alcuni dei segmenti di consumo. Particolarmente negativa è risultata la dinamica relativa alla domanda per i beni e servizi per la mobilità (-12%). All’interno di questo aggregato va segnalato il calo della domanda per i viaggi aerei, segmento che già in passato si era mostrato sensibile alle fasi di ripiegamento e di ripresa della domanda. Un deciso ridimensionamento si è riscontrato, nonostante l’avvio del periodo dei saldi, anche per la domanda di abbigliamento e calzature (-4,3%), settore che vive ormai da tempo una fase di accentuata difficoltà. Situazioni di criticità si sono registrate per la domanda di beni e servizi per la casa (-4%), al cui interno i consumi di mobili e di elettrodomestici continuano a segnalare un netto ridimensionamento. In riduzione risulta anche l’area dell’alimentazione, bevande e tabacchi (-4,4%). Quanto alle previsioni, per il prossimo futuro non c’è proprio nulla di che gioire!

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