L’Italia è una Repubblica democratica senza popolo.

All’epoca del governo Monti, reo di tanti disastri uno su tutti la riforma Fornero, si diceva e si è poi detto con i governi Letta prima e Renzi oggi, che l’esecutivo nominato senza prima passare per il consenso degli elettori non piace agli italiani che invece vorrebbero poterlo votare nell’esercizio della propria sovranità popolare. Ma poi quando alle ultime elezioni amministrative la metà degli aventi diritto al voto ha preferito la cabina al mare a quella elettorale, bè allora è evidente che c’è qualcosa che non va: l’Italia è una Repubblica democratica senza popolo!
La corruzione e il malaffare hanno distrutto il senso civico degli italiani allontanandoli dalla politica. La gente non va più a votare, perché non crede più a questa politica che non sa dare risposte concrete ai problemi reali di famiglie e imprese. I partiti sono oggi ad un bivio cruciale, o cambiano sul serio rotta o rischiano di finire. O la politica si rifonda dalle sue fondamenta, fa piazza pulita all’interno dei suoi apparati corrotti e incancreniti coinvolgendo direttamente i cittadini nel governo della “cosa pubblica” o rischia di morire. Se la “Signora Maria” viene limitata solo a pagare le tasse e non la si fa entrare in prima persona a controllare e a vigilare – in Consiglio comunale, regionale e dei ministri  –dove vanno a finire i suoi soldi e come vengono spese le sue tasse, questa classe dirigente porterà non solo i partiti ma tutto un popolo al punto di non ritorno. E quel punto sta per essere oltrepassato.

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