L’Italia e l’Europeismo di comodo.

di Attilio Runello. In Italia eravamo tutti filo-Europei sino alla fine del secolo scorso. Dell’Europa sapevamo poco: le quote latte e gli agrumi in Sicilia che dovevamo buttare per mantenere i prezzi.

Negli anni Novanta Emma Bonino ci rivelò i miliardi in forma di finanziamento che l’Europa ci concedeva e noi non riuscivamo a spendere e che perdevamo. Poi arrivò l’euro che in Italia fece decollare i prezzi di molti prodotti. E il filo europeismo subì una flessione.

Ma il far parte di una organizzazione che ci consentiva di viaggiare e una moneta unica  che non ti imponeva di cambiare i soldi in ogni paese ci dava un certo lustro.

Poi è arrivata la crisi greca: e allora in Italia le critiche alla Germania non sono certo mancate: una Germania che per salvare le proprie banche aveva ridotto sul lastrico la piccola Grecia.

Poi sono arrivati i grandi flussi di emigranti e allora i paesi di Visegrad – Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria – sono diventate oggetto dei nostri strali. Perché noi siamo europeisti e vogliamo che dei nostri problemi si faccia carico l’Europa. Mentre questi paesi non volevano la redistribuzione degli emigranti.

Naturalmente ci siamo scagliati anche contro i paesi confinanti: la Francia che a Ventimiglia ce li rimandava indietro e l’Austria che li bloccava al Brennero.

Quest’anno è arrivato il Coronavirus: e quando abbiamo sostenuto il Ricovery Fund ci siamo  scagliati contro chiunque si opponeva: i paesi frugali. Ben otto paesi guidati dall’Olanda erano i paesi frugali contro cui ci siamo scagliati: oltre all’Olanda, la Danimarca, la Svezia, la Finlandia, l’Austria e i paesi baltici.

Adesso il bilancio dell’Unione lo hanno bloccato due paesi, forse tre: Polonia, Ungheria e forse Slovenia. E così è stato bloccato anche il Recovery Fund. Ma noi stiamo approvando un bilancio che lo comprende. Ed ecco che piovono le critiche nei confronti di questi paesi che secondo alcuni non dovrebbero far parte dell’ Unione.

I paesi che non sono stati oggetto delle nostre critiche si contano sulle dita di una mano. Ma allora perché durante le campagne elettorali molti candidati rispolverano il filo europeismo?

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2 Responses

  1. Amilcare Fanti ha detto:

    Non è che stiamo tornando al MedioEvo, siamo il MedioEvo!

  2. Anonimo ha detto:

    Stiamo tornando In Italia agli staterelli ed ai vicerè da ridere

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