L’Italia dei furbetti, tra falsi campioni e falsi invalidi!

Una cosa è certa. Se alle Olimpiadi fosse ammessa una gara di “furberia” il Belpaese starebbe sempre sul gradino più alto del podio!
“Volevo essere più forte.”! Alex Schwazer il carabiniere altoatesino campione olimpico a Pechino nella 50 chilometri è stato fermato per doping e il Coni lo ha escluso dalla squadra azzurra. Un test a sorpresa della Wada, l’Agenzia antidoping mondiale, lo scorso 30 giugno a Oberstdorf in Germania dove si allena la fidanzata Carolina Kostner, lo ha trovato positivo all’eritropoietina, la famigerata ‘Epo’! In meno di due ore il Comitato olimpico italiano lo ha fermato: altro non poteva fare. Cancellata in un attimo la bella immagine del 2008, l’ingresso solitario nel Nido d’Uccello, lo stadio olimpico, mentre baciava il braccialetto che gli aveva regalato la sua bella fatina Carolina. Alex, il bravo ragazzo di Vipiteno, il marciatore che adora la solitudine per preparare le sue gare, è stato subito fermato. Sarebbe arrivato nella City giovedì per difendere, sabato, l’oro vinto quattro anni fa in Cina. Addio sogni, addio carriera per Schwazer che si è macchiato del più brutto dei delitti per uno sportivo, il doping!
“Volevo essere più povero.”! Oltre 3.400 tra “falsi invalidi” e “finti poveri” sono stati scoperti dall’inizio dell’anno grazie all’attività della Guardia di Finanza della capitale. In particolare, su tutto il territorio nazionale, sono stati scoperti 1.844 falsi poveri e 1.565 falsi invalidi che hanno indebitamente percepito erogazioni a sostegno del lavoro, costati alle casse dello Stato oltre 60 milioni di euro. La Guardia di Finanza, in collaborazione con l’Inps, ha esaminato oltre 170.000 prestazioni erogate dall’Istituto previdenziale, individuando centinaia di posizioni meritevoli di approfondimento, in particolare cittadini iscritti all’Anagrafe dei Residenti all’Estero, che continuavano a percepire l’assegno sociale, anche attraverso persone delegate alla riscossione. I dati elaborati sono stati comunicati ai Comandi Provinciali del Corpo che, in stretta collaborazione con gli Uffici territoriali dell’Inps, hanno attivato tutti gli strumenti d’indagine di cui dispone la Guardia di Finanza: intelligence, analisi di banche dati, accertamenti bancari, rilevamenti ed indagini sul territorio hanno permesso di confermare la regolarità di alcune posizioni, ma di accertare che nella maggior parte dei casi si trattava di truffa ai danni dello Stato. Oltre al sequestro delle somme indebitamente percepite e di beni di corrispondente valore, è immediatamente partita la revoca dei benefici da parte dell’ente previdenziale nei confronti dei truffatori. Parallelamente, i Comandi provinciali hanno proseguito l’azione di controllo economico del territorio, finalizzata anche alla ricerca di falsi invalidi e falsi poveri.

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