L’Italia che annaspa tra promesse disattese e tasse che da una parte calano e dall’altra aumentano!

Con questa legge di stabilità e con queste politiche economiche e sociali, il Paese rischia la paralisi. Blocco del turn over nei pubblici uffici, con meno personale al servizio dei cittadini. Impiegati sottopagati e demotivati, “troppo anziani” per continuare a lavorare con entusiasmo, energia e la capacità di impiegare nuove tecnologie al servizio della collettività, e “troppo giovani” per
andare in pensione. Lavoratori senza la speranza e lo stimolo di quel “ricambio generazionale” promesso e mai attuato, con milioni di giovani esclusi dal mondo del lavoro perché quei posti sono occupati dai loro nonni, e lo resteranno ancora per molti anni. Ospedali al collasso, tagli lineari a beni, servizi, infrastrutture e risorse umane: medici, infermieri, barelle e garze che scarseggiano e malati che aumentano. Trasporti e servizi pubblici indegni di un paese civile e nella Capitale d’Italia, tanto per dirne una, i romani alle prese con una Metro di serie B – “B” come baratro – e strade sfasciate da buche, che sembrano un colabrodo, e da cantieri, che si sa quando aprono ma non quando chiudono. “500 euro” dati agli insegnati come il padrone che tira fuori dalla tasca un croccantino quando il suo cane non l’ha fatta sul tappeto buono, così maestri e professori si sentono gratificati dal “premier senza voto” che gli allunga “la mancetta”. Una mossa che lascia l’amaro in bocca ai docenti, che con quattro soldi vedono riconosciuto il loro impegno nella formazione delle nuove generazioni, e che abbandona le scuole al degrado di sempre. Regioni e Comuni davanti ad un drammatico bivio: tagliare i servizi o aumentare le imposte locali. Famiglie, invece, senza alcuna possibilità di scelta: i soldi risparmiati con l’abolizione della Tasi prima casa saranno appena sufficienti per farci la spesa di una settimana. Per il resto il “governo senza voto” non da alcun tipo di scelta alle famiglie italiane: tirare la cinghia e ridurre le spese, soprattutto quelle mediche!

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