L’Inps rivuole indietro la 14esima dei pensionati!

Questi si attaccano proprio a tutto, pure ai nonnini e alle nonnine! Duecentomila pensionati, infatti, nella fascia di reddito più povera, dovranno restituire all’Inps la quattordicesima percepita nel 2009. Da 300 a 500 euro, a seconda dei casi. Una manciata di spiccioli – e lo si scopre soltanto adesso!? – di cui non ne avevano diritto. L’Inps recupererà così 80 milioni di euro, asciugando pensioni già misere. E’ arcinoto che, a parte quelli d’oro, ma questo vale anche per gli stipendi è ovvio, i pensionati italiani non se la passano proprio bene di questi tempi e rappresentano una fetta consistente di quella fascia di italiani che dal ceto medio stanno traslocando nei bassi fondi della povertà! E su di loro si scaricheranno indiscriminatamente e nell’immediato i rincari, previsti in centinaia e migliaia di euro l’anno, posizionati soprattutto sui generi alimentari, i servizi e le utenze, ovvero sui consumi irrinunciabili. Tant’è che gli indici di adeguamento della pensione al costo della vita sono talmente ridicoli, al limite della questua, da non poter più reggere il confronto con il rincaro dei prezzi! E l’Inps cosa fa? Per bocca del suo presidentissimo, Antonio Mastrapasqua (stipendio un milione e duecento mila euro all’anno), fa sapere che ben 220mila pensionati dovranno restituire all’Inps la quattordicesima ‘indebitamente’ percepita nel 2009.  “La quattordicesima è una bella iniziativa – ha detto Mastrapasqua – ma non può percepirla chi non ne ha diritto. Duecentomila persone hanno presentato dichiarazioni sbagliate, noi possiamo verificarle solo quando l’agenzia delle entrate rende disponibili i loro redditi per poi poter incrociare i dati. Per questo l’accertamento viene fatto quando questa somma è già stata versata. I pensionati che hanno indebitamente percepito la 14esima – ha concluso – dovranno restituirla. L’Inps si incontrerà con i rappresentanti delle categorie per trovare il modo migliore di effettuare le trattenute cercando di salvaguardare le fasce più deboli”. 

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