L’ideale progressista di Conte e Letta.

di Gerardo Lisco. Nella campagna elettorale in corso c’è stata una polemica passata quasi in sordina che meriterebbe più attenzione. La polemica ha riguardato l’essere o meno “progressista”. Nello specifico Letta dalle pagine de la Repubblica ha sferzato il M5S dicendo che “Progressisti non ci si inventa”. All’attacco di Letta, Conte ha risposto << Ovviamente alcuni esponenti del Pd, compreso Enrico Letta , il segretario , che non sembrano sereni in questo scorcio di campagna elettorale, si sono fiondati su questa notizia ( n.d.r. la notizia nello specifico è stata la dichiarazione con la quale Trump ha detto di ritenere Conte una brava persona) , ne vorrebbero approfittare per provare che l’agenda del movimento non è progressista.

Caro Enrico, mi permetto un suggerimento: i cittadini, la tua stessa comunità politica, sanno chi sono, non sono così sprovveduti, allora smettetela con queste balle mal congegnate e con l’arroganza di distribuire patenti di legittimità di ogni tipo, a destra e a manca. >> richiamando Forrest Gump ha incalzato dicendo<<Progressista è chi il progressista fa. Noi siamo quelli del Rdc, del salario minimo, della lotta alla mafia, siamo quelli della legalità, della lotta alla corruzione, del taglio del numero dei parlamentari, siamo quelli che mentre voi state parlando di superare il jobs act, lo hanno già superato col decreto dignità, che vi siete scordati.

Se volete continuare a fare campagna elettorale in questo modo accomodatevi, ma i cittadini sanno da quale parte stare, la parte giusta >>.Prima Letta, il 4 settembre, e dopo il ministro del Lavoro e delle politiche Sociali Orlando, entrambi su il Manifesto, hanno incalzato Conte sull’idea progressista per cercare in qualche modo di far passare il M5S ancora come il movimento di Grillo, né di destra e né di sinistra, la solita forza populista pronta ad accordarsi con chiunque pur di stare al Governo. In sostanza il solito M5S contraddittorio capace di sostenere tutto e il contrario di tutto. Conte, però, è stato molto abile nell’utilizzare il termine “progressista” per definire la proposta politica del M5S sottraendolo al PD e più in generale al centrosinistra, evitando il termine sinistra o centrosinistra ormai logorati nell’opinione pubblica e soprattutto riconducibile al PD e alle politiche che esso ha portato avanti.

Il termine “progressista” ha racchiuso nella comunicazione politica, nell’uso che ne sta facendo Conte e nei contenuti le istanze proprie di quel pezzo di Società italiana che da sempre ha votato per partiti politici schierati a sinistra. Il PD è ormai da tempo il partito politico delle classi alte, lo dicono il tipo di radicamento sociale e le battaglie politiche che fa. E’ il partito della “sinistra neoliberale” per dirla con la Wagenknecht o il partito a difesa dell’establishment, come lo descrive in modi impeccabile Stefano Fassina nel suo libro “Il mestiere della Sinistra nel ritorno della politica” ed. Castelvecchi presentato a Roma con Giuseppe Conte nell’ambito della “Scuola politica” organizzata dall’associazione “Patria e Costituzione”.

Per Fassina, di fronte all’incapacità del PD ma anche della c.d. sinistra radicale di rappresentare le classi sociali escluse dalla globalizzazione e dalla trasformazione in senso liberista del nostro sistema economico e sociale, ci sono state due reazioni:<< La prima è stata di amara rassegnazione: noi siamo altro, oramai, in termini di soggetti sociali e di interessi economici di riferimento.E poi, le questioni economiche e sociali fondamentali sono precluse alla politica. Tuttavia siamo i “migliori” in termini di classe dirigente e abbiamo un consenso elettorale sufficiente ad essere indispensabili, anzi costretti al governo, data l’inaffidabilità delle destre. (…) Siamo, comunque , sinistra in quanto siamo noi gli instancabili propulsori delle istanze LGBTQI+, apripista dei diritti civili senza limiti. Siamo gli eroi dell’accoglienza dei migranti senza se e senza ma. Quindi perché rischiare di perdere le solide e belle constituencies di oggi e una comoda e sicura rendita di posizione istituzionale (…) L’altra reazione alla separazione della Sinistra dal suo popolo originario è stata di ansia di riconquista del terreno sociale perduto ma, insieme, di quasi completa inconsapevolezza del cambio di paradigma di cultura politica, di interessi economici da coltivare , di priorità di policy, di linguaggio, necessari per la controffensiva. (…) Nella rassegnata impotenza sulle questioni economiche, siamo diventati (ndr. le sinistre) paladini soltanto dei diritti civili spesso affrontati in chiave individualistica e proprietaria(…)>>.

Dalle parole di Fassina qui riportate risulta chiaro che il confronto è in primo luogo confronto di cultura politica sul significato di “progressista”. Il PD, e più in generale il centrosinistra, è il partito che più di altri ha assecondato riforme che hanno nei fatti penalizzato fasce sempre più ampie di società italiana, a Conte è stato facile ricordare che il Jobs Act lo ha fatto il PD, è stato facile evidenziare come il PD nel 2013 sosteneva l’Agenda Monti e di come oggi sostenga l’Agenda Draghi. Il PD ha tentato l’alleanza con Calenda lo stesso che si è alleato con Renzi che da Segretario del PD e da Presidente del Consiglio ha voluto il Jobs Act.

Il M5S con le battaglie politiche che ha condotto e con l’attenzione che pone a temi come la lotta alla corruzione ha fatto proprie battaglie politiche che un tempo erano proprie di quel mondo progressista che votava a “sinistra” nella speranza di un miglioramento delle condizioni economiche e sociali del Paese. Il termine progressista con Conte non ha più un significato generico buono per tutte le stagioni. Fino ad ora con il termine progressista sono state individuate tutte quelle forze politiche tendenti al “progresso” il punto è cosa si intende con tale termine.

Dagli anni 90 per progressiste sono passate politiche che hanno si innovato nel settore delle tecnologie, dei consumi, dei diritti civili , ecc ecc. ma che non hanno migliorato affatto le condizioni sociali. Se oggi in Italia abbiamo un quarto degli italiani in condizioni miserevoli le ragioni sono da attribuire all’idea di progresso fino ad ora dominante. Precarietà del lavoro, bassi salari, riduzione dei diritti sociali, smantellamento del Welfare State, privatizzazione dei diritti sociali, egemonia del mercato, riduzione dell’intervento dello Stato sia come regolatore del mercato che come imprenditore.

L’idea di progresso che ha il PD è superata dai fatti, dal contesto rappresentato dal fallimento del neoliberalismo interpretato tanto dalla “sinistra” quanto dalla “destra”. L’idea progressista del PD e delle minuscole espressioni della c.d. “sinistra radicale” non va oltre le rivendicazioni delle libertà individuali e l’assecondare il mercato; l’idea progressista di Conte è totalmente alternativa a quella del PD. Conte propone un modello sociale ed economico che fa leva sul recupero del senso di appartenenza alla Comunità, punta alla tutela della piccola e media impresa, del lavoro dipendente e subordinato, punta sul Reddito di Cittadinanza e sul salario minimo come strumenti in grado di far fronte ai processi di ristrutturazione dovuti alla transizione ecologica.

Per Conte il progresso si regge su una filosofia del lavoro che ribalta il paradigma proprio degli ultimi tre decenni, per cui precarietà, fluidità, individualismo ecc. sono stati fatti passare come elementi positivi utili per declinare il concetto di libertà. Il Progressismo di Conte è per certi versi “conservatore” nel senso che esso nel recuperare taluni valori del passato quali ad esempio la centralità del lavoro e del ruolo dello Stato lo fa per non assecondare i cambiamenti indotti dalla logica del mercato ma con l’idea di governarlo. Come si evince le due idee di “progresso” sono alternative: quella di Letta è neoliberale quella di Conte è Democratica e Sociale mirante alla conservazione dei valori della Costituzione.

Chi sta pagando sulla propria pelle i costi dei processi in atto non può fare a meno di vedere in Conte l’alternativa al neoliberalismo e allo strapotere di oligarchi e oligopoli.

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13 Responses

  1. Armand ha detto:

    71 miliardi di dollari è la cifra che ha perduto Mark Zuckerberg dall’inizio di quest’anno. La fine della globalizzazione non comporta solamente il crollo delle sue istituzioni politiche ed economiche. Comporta anche il crollo della sua macchina della propaganda.

  2. Junior ha detto:

    Questa nomina di un direttore sanitario della ASL 1 di Roma, Angelo Tanese, ai servizi è quantomeno anomala. Cosa c’entra un personaggio che si è occupato di sanità fino a ieri con la gestione della intelligence? A quanto pare, Zingaretti sta facendo spostare le sue pedine altrove, in un settore delicato come quello dei servizi. Forse ha timore delle conseguenze di qualche scandalo in arrivo e vuole ripararsi con qualche sponda nell’intelligence? Il solo fatto di lasciare l’incarico come governatore regionale che è una cornucopia di affari e appalti fa pensare che Zingaretti tema veramente che qualche grossa grana sia in arrivo per lui.

  3. Gastal ha detto:

    A cosa serve fingere di pentirsi per aver aperto le porte dell’Italia a tutti i suoi nemici? A cosa serve fingere di pentirsi dopo aver vessato gli italiani con le più distopiche restrizioni autoritarie? A nulla, se non a mostrare tutta la disperazione del Carroccio che ha capito che dopo il 25 per loro e i loro complici è veramente finita.

  4. Marceau ha detto:

    Semplicemente volevo ricordare ai lettori che ci continuano a chiedere informazioni sulle false veline terroristiche pubblicate da altri canali, che il tipo di informazione che facciamo qui è incompatibile con il tipo di (dis) informazione che viene fatto di là. Non perché siamo noi ad autocertificarci, ma semplicemente sono i fatti a dimostrare che altrove si è pubblicata una marea di spazzatura terroristica per conto dei servizi, che coordinano questa guerra psicologica, mentre qui si faceva l’opposto e i fatti hanno dimostrato chi diceva il vero e il falso. Se si continua a seguire allo stesso tempo noi e i falsi controinformatori, vuol dire che si è ancora in balia delle loro menzogne. Devono essere i lettori ad abbandonare i propagandisti della paura che vogliono destabilizzare. Non è un qualcosa che possiamo fare noi al posto loro.
    (fonte: Cesare Sacchetti – Telegram)

  5. Marius ha detto:

    Putin annuncia il suo pieno sostegno alle regioni orientali dell’Ucraina, quali il Donbass e il Donetsk, che terranno dei referendum in questi giorni per essere annesse alla Russia. Il cerchio si sta chiudendo. La Russia sta sanando la storica frattura che il bolscevismo aveva creato tra Russia e Ucraina. E mentre questa frattura si risana, si estingue anche l’altra Ucraina, quella creata dalla NATO. L’Ucraina che era diventata un covo per il riciclaggio di denaro sporco. L’Ucraina che trafficava bambini e ne vendeva gli organi in giro per il mondo. Quell’Ucraina è morta e Vladimir Putin ha messo la firma sulla sua estinzione

  6. Esteban ha detto:

    Mario Draghi ieri è stato premiato a New York con il titolo di “statista dell’anno”. Parlare di “statista” per Draghi è già un ossimoro dal momento che l’uomo del Britannia è in netta antitesi con qualsiasi cosa che faccia gli interessi dello Stato. La dimensione di Draghi è quella del banchiere al servizio della finanza e ieri, a New York, era quello il contesto che lo ha accolto calorosamente. C’era ad esempio Henry Kissinger, membro di peso del Bilderberg, autore di innumerevoli golpe e stragi in giro per il mondo. Al di là delle strette di mano e delle onorificenze, il potere per il quale Draghi ha lavorato fedelmente per 30 anni non gli sta dando ciò che lui realmente vuole.

    Non gli sta dando una poltrona di prestigio in una delle organizzazioni appartenenti alla piramide del globalismo. Le porte della NATO restano sbarrate e non sembrano aprirsene altre. Draghi resta con un pugno di mosche e oggi si trova in una condizione più fragile persino di quella di un qualsiasi peone parlamentare che ha solo l’immunità dalla custodia cautelare ma nulla di più. Una epoca volge al termine e Draghi sembra destinato al declino esattamente come la classe politica che lo supplicava di restare al suo posto per provare ad evitare ciò che appare inevitabile: la fine dello stato profondo italiano.

  7. Sabella ha detto:

    L’India e l’Arabia Saudita stanno discutendo la possibilità di utilizzare nelle loro relazioni commerciali le rispettive monete nazionali, la rupia e il riyal. Il dollaro esiste, o forse dovremmo già dire esisteva, come valuta di riserva globale solamente perché i sauditi lo accettano per acquistare il petrolio prodotto da loro. Se i sauditi smettono di accettare il dollaro per il petrolio, è l’ultimo chiodo nella bara della dollarizzazione. Il mondo va verso l’uso delle monete nazionali. È il tramonto della finanza rothschildiana.

  8. Rescador ha detto:

    La Russia sembra intenzionata a dare l’accelerazione definitiva alla crisi ucraina e a concludere l’operazione speciale nel Paese. Si preannuncia un ottobre rosso, che non sarebbe altro che la certificazione del definitivo ed inevitabile fallimento dell’alleanza atlantica.

  9. Niki ha detto:

    Questa campagna elettorale sarà ricordata anche per il numero di aggressioni subite dalle iniziative dei militanti del centrodestra. Forse certa stampa non ha troppo interesse a sottolineare questo aspetto ma la coalizione composta da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia ha assistito a dei veri assalti, a volte anche continuativi, spesso pure di gruppo, e quindi organizzati, e magari pure fomentati da alcune tonalità propagandistiche che abbiamo avuto modo di udire in queste settimane. Gli stessi toni che poi tendono a scomparire quando le urne diventano lontane sotto il profilo temporale. Comunque, il fenomeno delle aggressioni subite dal centrodestra esiste. E questo al netto dei tentativi di far scomparire tutto sotto la consueta patina di relativismo. Facciamo qualche esempio.

  10. Meringa ha detto:

    Sbarchi senza fine: 400 clandestini arrivano a Taranto. E altri 400 aspettano un porto
    20 Settembre 2022 – 10:35
    Alla Humanity1 con 398 migranti a bordo assegnato il porto di Taranto. E la Open Arms con altri 400 a bordo aspetta l’assegnazione di un porto.
    LA VENDETTA DELLA LAMORGESE E DEL PD: SANNO CHE PERDERANNO LE ELEZIONI E CI RIEMPIONO DI SBANDATI.

  11. Rovere - Porta palazzo - Torino. ha detto:

    Sono già due i tribunali che hanno respinto in precedenza il ricorso del ripugnante Cappato. La Cassazione e la Corte d’Appello di Milano. Non esistono basi giuridiche per accoglierlo. La legge non consente la raccolta di firme in formato digitale, ma solo autografo. Dietro questo tentativo di Cappato credo ci siano i disperati ambienti dello stato profondo italiano che stanno provando ridicolmente a rinviare le elezioni. La magistratura ovviamente non copre più da un pezzo la politica da quando ha compreso che questi partiti sono allo sbando e privi di potere. Persino il decaduto governo Draghi ha chiesto di respingere il ricorso di Cappato perché deve aver capito perfettamente che l’establishment sta cercando qualche escamotage per prolungare la sua gestione degli affari correnti. È la fotografia che ritrae un sistema disperato e allo sbando che teme la delegittimazione astensionista e il successivo crollo di questa classe politica. La storia sta facendo il suo corso e non c’è nulla che possa deviarlo.

  12. Rembrand ha detto:

    Mi soffermo a mostrarvi questo recente articolo dell’Economist, di proprietà degli Elkann e dei Rothschild, non tanto per farvi mostrare come mentano relativamente all’immaginaria disfatta di Putin in Ucraina. Mi soffermo a farlo notare per mostrare come la comunicazione della falsa controinformazione sia identica a quella del mainstream anche in questo. Entrambi stanno provando spudoratamente a far credere che la Russia stia fallendo. Entrambi ripetono le stesse menzogne.

  13. Tommy ha detto:

    La rotta seguita da questo aereo della NATO partito da Geilenkirchen, in Germania, e giunto in Italia, è quantomeno singolare. Non va direttamente alla destinazione di arrivo a cui, in teoria, sarebbe dovuto giungere. Si mette a girare ripetutamente intorno sopra le Marche, nella regione che nei giorni successivi al volo sarà colpita da un’alluvione. L’esistenza delle tecnologie geoingengneristiche è ormai pacifica ed ufficiale. Esiste un altro tipo di terrorismo che non è quello solito che si pratica con attentati esplosivi. È quello meteorologico. Coloro che verranno dopo la fine della seconda Repubblica, dovranno anche combattere questo tipo di terrorismo, la cui cabina di regia ai trova ai vertici della NATO.
    (Fonte: cesare Sacchetti – TELEGRAM)

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