L’Europa, vive o muore con l’Italia. L’Italia non va lasciata al suo destino!

di Redazione. Ma chi l’ha detto che i tedeschi sono tutti brutti e cattivi e ce l’hanno con l’Italia? I tedeschi, come la maggior parte degli stranieri, amano il nostro paese, e lo amano così tanto che ogni anno arrivano a milioni per godere della nostra arte, del nostro mare, della nostra cucina e, insomma, delle nostre bellezze!

Un gruppo di intellettuali, scrittori, registi tedeschi ha scritto una lettera aperta di solidarietà con l’Italia, proprio in questi giorni in cui i governi italiano e tedesco non è che andassero proprio d’amore e d’accordo su questioni soprattutto economiche legate alla grave pandemia che di fatto ci sta letteralmente azzerando. Ecco la loro lettera:

“L’Europa, vive o muore con l’Italia. L’Italia non va lasciata al suo destino.
Nelle ultime 24 ore in Italia è morto un migliaio di persone a causa del Corona Virus. Questa notizia non viene da un altro pianeta o da un continente lontano. Arriva da un paese vicino, un paese fondatore dell’Unione Europea, un paese di cui noi amiamo la luce, la cultura e il buon umore.

Molti di noi hanno vissuto in Italia, hanno imparato la lingua, ne hanno apprezzato il cinema, l’architettura, la pittura e non ultimo l’umorismo, come dimostrato recentemente da un video dove si vede un uomo che allegramente dimostra come si può trasformare un’assorbente in una mascherina.

Noi firmatari di questo appello, amiamo la cultura italiana. E siamo sconvolti per la mostruosa vastità della devastazione che il virus sta provocando. Il paese muore sotto i nostri occhi.

Ovunque in Europa ci sono esempi di aiuto e di solidarietà di vicinato. Migliaia di giovani volontari prestano il loro aiuto agli anziani che vivono in casa da soli. In Sassonia vengono curati malati gravi provenienti dall’Italia, mentre pazienti francesi, privi di assistenza, sono curati nella Saar.

Si nota un nuovo clima: valori come solidarietà, empatia e gioia stanno diventando popolari.

Ma sulla questione decisiva, i paesi del Nord esprimono freddezza nei confronti dei fratelli e sorelle del Sud.

Si rifiutano categoricamente di approvare un fondo garantito da tutti membri dell’Unione Europea che permetterebbe ai paesi più colpiti di ottenere crediti urgentemente necessari per la sopravvivenza.

I politici tedeschi sono orgogliosi della Germania, che grazie alla politica del «zero nero», può avere qualsiasi credito immediato a basso tasso sui mercati internazionali. Concediamogli pure le pacche sulle reciproche spalle! Ma a cosa serve l’autocompiacimento quando vedono un paese come l’Italia in gravi difficoltà? Cosa dobbiamo pensare di un fratello maggiore il quale, di fronte ad un migliaio di morti al giorno nel paese del parente più piccolo scuote la testa e dice: «Ti ho messo sempre in guardia dal fare debiti troppo alti facendo una pessima economia». Può costui essere contento di aver avuto ragione? No!

La Comunità Europea deve immediatamente creare un Corona-Bond che permetta ai paesi più colpiti di finanziare interventi urgenti per la salute della popolazione e poi a sostegno dell’economia.

Perché i giovani italiani dovrebbero credere nell’Europa se in un momento di grave bisogno sono abbandonati, ricordando tra l’altro che l’Europa non è mai intervenuta per combattere la disoccupazione dei giovani tra i 18 e 26 anni che oscilla tra il 30 e 50 %.

l’Euro-Bond rappresenterebbe un aiuto immediato, limitato nel tempo, che permetterebbe all’Italia e agli altri paesi, la cui esistenza è in pericolo, di sopravvivere per i prossimi mesi. Non fare nulla prefigurerebbe il reato di omissione di soccorso.

A cosa serve l’Europa se al tempo del Corona Virus non dimostra che gli Europei sono uniti nella sfida del futuro.

Avanti popoli!”.

Firmato:
Peter Bofinger, professore di economia all’università di Wurzburg
Daniel Cohn-Bendit, ex deputato europeo
Joschka Fischer, ex ministro degli affari esteri
Rainer Forst, filosofo
Marcel Fratzscher, economista
Jurgen Habermas, filosofo
Axel Honneth, filosofo e sociologo
Julian Nida-Rumelin, filosofo
Volker Schloendorff, regista
Peter Schneider, scrittore
Simon Strauss, scrittore
Margarethe von Trotta, regista

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *