Non può piovere per sempre!

Letta-bis o staffetta Letta-Renzi a palazzo Chigi? Alzi la mano chi è interessato al quesito amletico che sta togliendo il sonno a politici e giornalisti, quando sette milioni di under 35 vivono ancora con mamma e papà perchè alla disperata ricerca di un lavoro che non c’è, e quando la stragrande maggioranza degli italiani che un lavoro ce l’hanno non sa come far quadrare i conti. Faccia un “click” sui social chi ritiene fondamentale per la risoluzione dei problemi del Paese l’ennesimo giro di poltrone, quando l’Italia sta affondando – e non è una metafora – nei disastri idrogeologici di un territorio abbandonato al proprio destino e in balia degli eventi meteorologici. 
I soldi non ci sono per mettere in sicurezza strade, laghi, fiumi e intere città, ma ci sono, invece, per saziare gli appetiti della casta che continua ad infierire famelica, come prima e più di prima, su ciò che rimane nelle esanimi casse dello Stato afflitto da un debito pubblico senza precedenti.
Non è “un uomo solo” a capo di una coalizione o di un partito politico a poter cambiare il Paese. 
Il rinnovamento, il cambiamento, quello vero, quello reale, parte dal basso, arriva dall’onda d’urto popolare di una cittadinanza attiva che prende consapevolezza dell’inconcludenza della politica e dice basta al “Sistema”, una volta per tutte. Una cittadinanza che si mette diligentemente in coda alle poste e al supermercato rispettando la fila, che si ferma civilmente davanti alle strisce attraversate dai pedoni, che dichiara al fisco il dovuto e che quando viene chiamata alle urne vota secondo coscienza, senza turarsi il naso, ma spalancando bene gli occhi per distinguere il buono dal marcio. 
Non è vero che “loro” sono tutti uguali. Come non è vero che tutti gli italiani sono un popolo indolente e furbacchione!

Ieri pioveva. Oggi pure. Ma domani tornerà a splendere di nuovo il sole!

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