L’establishment, lo stesso che pilota Renzi, Calenda e l’area centrista, ha voluto la scissione del M5s.

di Gerado Lisco. Dopo la sentenza del Tribunale di Napoli che ha rigettato l’istanza circa l’illegittimità del gruppo dirigente del M5S sono succedute le dichiarazioni scomposte del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Dichiarazioni  piene di livore dalle quali è stato facile dedurre che dietro le azioni legali miranti a destabilizzare il M5S e la guida di Conte c’era lui. Le dichiarazioni successive hanno avvalorato ancora di più questa ipotesi.

Il  M5S nasce come forza politica post moderna all’insegna del superamento delle categorie storiche di destra e sinistra. La vicenda che sta interessando il M5S  dimostra che destra e sinistra non solo sono categorie politiche vive e vegete ma sono ancora in grado di svolgere la loro funzione e di essere degli attrattori. Che sia così lo provano gli attacchi scomposti da parte dei media pro establishment che, in modo fuorviante, costruiscono una narrazione delle vicende che ha poco a che vedere con la realtà rappresentata dal “popolo” del  M5S.

Qualche giorno fa la Ghisleri, intervistata da il Fatto quotidiano, ha fatto alcune riflessioni che dovrebbero spingere i tanti che già celebrano la morte del M5S  a pensare prima di aprire bocca. In sostanza la Ghisleri ha evidenziato come ad attrarre consensi sia il brand del M5S non i vari leader che si contendono la guida del “movimento”. Per la sondaggista ad avere i voti è il brand che da solo si attesta a circa il 12% dei consensi al quale bisogna aggiungere un ulteriore 5% di potenziali elettori che potrebbero scegliere di votare M5S o di astenersi a seconda delle scelte politiche che verranno fatte. Sempre secondo l’ottima sondaggista, Conte continua ad avere un proprio consenso personale che dovrà provare a tradurlo in voti.

Ad oggi, quindi, il M5S si attesta tra il 12 e il 17% dei consensi. E’ quasi possibile affermare che esso ha una adesione per così dire propria dei partiti politici di un tempo quando  c’era uno “zoccolo duro”  di elettori i quali votavano il partito di riferimento per senso di appartenenza ideologica. Il M5S appare quindi una via di mezzo tra il partito tradizionale è il cartello elettorale proprio della politica  post modernità. Considerata la percentuale che i sondaggi attribuiscono alle altre forze politiche quella del M5S non è affatto una percentuale irrilevante. Il punto politico è far si che il risultato dei sondaggi trovi riscontro nelle urne. Certamente rispetto alle elezioni politiche ultime, il M5S, risulta ridimensionato e non poteva che andare così.

Gli elettori di destra che hanno votato  “cinque stelle” nel 2018  prima hanno scelto Salvini ed oggi si stanno riposizionando sulla Meloni. E’ possibile affermare che c’è un elettorato, compreso tra il 10 e il 15%,  che gravita nell’area politica che fa capo a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia il quale spostandosi  da un partito all’altro mantiene invariato il blocco elettorale di centrodestra ridefinendo gli equilibri tra quelle le forze politiche.

Di Maio, dopo l’uscita dal M5S, stando alla notizia riportata dal Giornale.it si appresta a guidare con il sindaco di Milano Sala l’ennesimo cartello elettorale centrista. la Repubblica riporta la notizia  di un incontro tra Sala e Di Maio risalente a qualche mese fa a New York quando entrambi si trovavano presso la sede dell’Onu. Considerato il contesto tanto nazionale quanto internazionale non è difficile ipotizzare che dietro la mossa di Di Maio agisca l’establishment economico, finanziario e mediatico che punta a condizionare le scelte politiche elettorali per continuare con Draghi o con un simil Draghi dopo di lui.

L’establishment che tira le fila è lo stesso che pilota Renzi, Calenda e tutta la galassia centrista con propaggini tanto nel PD, quanto in Forza Italia e nella stessa Lega.

La fuori uscita  di Di Maio dal M5S è equiparabile alla sfiducia di Renzi al Governo Conte 2. Lo scopo è creare una situazione di ingovernabilità al fine di favorire la nascita di governi tecnici dietro i quali si nascondono, in nome di un falso senso di responsabilità,  le oligarchie parassitarie nostrane.

La fuoriuscita di Di Maio dal M5S è un ulteriore passo verso il chiarimento della collocazione politica del M5S e della cultura politica che si evince dalla “Carta dei Principi”. Il M5S, stando alla “Carta dei Principi” non può che collocarsi a sinistra del PD. Il potenziale elettorato al quale deve rivolgersi il  M5S non può e non deve essere lo stesso del PD. Conte attraverso le dichiarazioni degli ultimi giorni sta marcando le distanze dal governo Draghi. L’elettorato al quale si rivolge è quello che dissente in modo forte su come Draghi sta conducendo con Di Maio la politica estera e non solo quella. Conte pone con forza i temi sociali e  le crescenti povertà e disuguaglianza. Nel contempo continua a sostenere sia il rapporto con il PD evitando di spingere le critiche a Draghi fino al punto di rottura dato dalla sfiducia.

La scissione di Di Maio, dicevo,  ha come scopo quello di indebolire la posizione del M5S verso Draghi. Dato il contesto l’establishment ha pensato che fosse questo il momento per spingere Di Maio fuori dal M5S.

La domanda è perché adesso? Le ragioni sono almeno due.

Una è la pronuncia del tribunale di Napoli per cui non è più possibile tenere Conte sulla graticola di una nomina illegittima; la seconda è che in autunno tutti i nodi rappresentati dal crisi economica dovuta al sostegno acritico e servile di Draghi agli USA e all’Ucraina verranno al pettine.

L’autunno sarà il momento di maggiore criticità rispetto alla quale Conte dovrà fare l’unica scelta possibile: sfiduciare Draghi.  Se il M5S ritirasse  in questo momento la fiducia al Governo Draghi farebbe il gioco del “pulviscolo” centrista e dell’establishment che lo guida. Il PD, di fronte ad una mossa di questo tipo,  si troverebbe spiazzato e finirebbe con il consegnarsi al cartello centrista. Piaccia o non piaccia il PD è il baricentro tanto di una coalizione centrista quanto di centrosinistra insieme al M5S.

La posizione del PD è centrale per cui bisogna stare molto attenti e fare le mosse giuste. Sarà il contesto determinato dalla crisi economica e sociale che costringerà lo stesso PD a rivedere molte delle sue posizioni rispetto alla conduzione del Governo  Draghi.

Da qui all’autunno Conte deve organizzare il M5S sul territorio, lo deve fare per spiegare cosa è oggi il M5S; lo deve fare per evitare che la sua linea politica non venga compresa. Nel  contempo deve mantenere il rapporto con il PD per evitare che esso finisca con il diventare ostaggio del cartello centrista.  Deve allargare il proprio orizzonte politico aprendo ad Art. 1, cosa che sta già facendo, a Sinistra Italiana, ai sindacati e cosa ancora più importante a tutto ciò che in qualche modo si muove al’interno della società italiana.  Tutto questo senza tralasciare di definire meglio il proprio  background culturale.

Su questo punto la Carta dei principi è un buon viatico. Temi quali: transizione ecologica, comunità e beni comuni, economia sociale di mercato, responsabilità dell’impresa, ruolo dello Stato devono diventare le coordinate di una proposta politica sulle quali costruire l’alleanza con il PD e altre forze politiche o, nel caso in cui non vi dovessero essere le condizioni per un’alleanza,  per presentarsi da solo.

Ultimo passaggio che mi preme evidenziare è quello relativo all’economia sociale di mercato. E’ chiaro che quando si parla di economia sociale di mercato ci si riferisce all’ordoliberalismo ma è qui la vera sfida sul piano politico. Fino agli anni 70 il modello ordoliberale conteneva politiche economiche per così dire di tipo keynesiane ed è questo il punto sul quale giocare la svolta sul piano delle politiche economiche. Il Nex Generation EU, ossia il PNRR, non è qualcosa di diverso dal paradigma rappresentato dall’’economia sociale di mercato. Si differenzia rispetto al neoliberalismo perché ha in se un qualcosa di “keynesiano.

L’altro punto sul quale porre l’attenzione sono gli effetti dell’innovazione tecnologica sui processi produttivi. E’ cosa nota che i processi di innovazione tecnologica in corso sono labour saving, il punto è che la perdita di lavora dovuta all’innovazione tecnologica impone scelte radicali rispetto alla redistribuzione dei costi e dei benefici, per dirla in modo semplice non possono essere i soli lavoratori a pagare i costi.

Chiudo dicendo che stando ai documenti prodotti dal M5S e alle dichiarazioni di Conte è sui temi che ho, succintamente riportato, che si sta dipanando il dibattito interno al M5S.  Dibattito che trovo  interessante  e per molti aspetti anche affascinate perché siamo in presenza di una sorta di “laboratorio politico”.

You may also like...

16 Responses

  1. Gustav ha detto:

    DRAGHI ed il PD sono gli idoli di SCAFISTI ed ONG.
    Grazie a DRAGHGI siamo ogmni giorno invasi da una massa di disperati senza documenti e senza competenze che invadono.
    Ormai molti italiani cominciano a non poterne più di QUESTA CONVIVENZA forzata.
    L’africanizzazione dell’ITALIA è la carta perdente del PD.
    Il PD sceglie la sua politica, ma non potrà scegliere l conseguenze nefaste della sua criminale politica migatoria che permette alla feccia del mondo di venire a spadroneggiare in Italia.

  2. Canetta ha detto:

    Monsignor Carlo Maria Viganò è stato un solido punto di riferimento per molti in questi ultimi due anni. È stato una roccia alla quale aggrapparsi durante la tempesta che ha travolto il mondo e ha portato ad un’apostasia senza precedenti sia nella Chiesa Cattolica sia nelle istituzioni civile totalmente asservite a questo progetto massonico. Monsignore ora però fa notare un elemento nuovo. I piani del globalismo di dare vita ad un governo mondiale non sono riusciti. Non c’è stato l’avvento della società autoritaria globale che gli uomini di Davos, del Bilderberg e degli altri circoli sovranazionali avevano pianificato. Viganò parla esplicitamente di “fallimento delle élite globaliste” riconosciuto dagli stessi appartenenti a queste società segrete nemiche delle nazioni e dei popoli. Il mondo ha intrapreso la strada della de-globalizzazione. La storia ha dunque preso un’altra direzione e la mano della Provvidenza sembra essere stata ancora una volta decisiva nel deviare il corso degli eventi. Viganò però esorta a non lasciare che il periodo di quiete e di pace che abbiamo di fronte vada sprecato. Occorre meditare sugli errori commessi e soprattutto occorre ripartire da ciò che è stato distrutto dal mondo liberale, ovvero le radici cattoliche e romane. Viganò quindi ha tracciato la via. Ora non resta che seguirla.

  3. S.Innocent ha detto:

    Piccola premessa. Il Fatto Quotidiano nasce come una enclave di Repubblica. È un’ala ancora più estremista, liberale e anticattolica della stessa Repubblica e questo articolo ne è un perfetto esempio. Il Fatto Quotidiano prova a descrivere falsamente la Corte Suprema americana come una “enclave di Trump”, quando in realtà la maggioranza dei giudici, sei su nove, sono stati nominati dai precedenti presidenti. Addirittura nel titolo dell’articolo si scrive che i giudici sono bianchi, dimenticando che nella Corte c’è un giudici afroamericano da tanti anni, il giudice Thomas. Evidentemente il buon “Travaglio” soffre di daltonismo. A proposito, che cosa ci sarebbe di male nel fatto che gli altri giudici sono bianchi? Ancora una volta vediamo che nel liberalismo il razzismo contro i bianchi gode di una sorta di immunità. A parte questo, è ormai evidente come i media, in ogni angolo del globo, abbiano ricevuto l’ordine di mettere sulla graticola i togati della Corte. La massoneria sta schiumando di rabbia da due giorni. La sconfitta subita è di quelle epocali.

  4. Olly ha detto:

    La scorta che ha Trump è la stessa che aveva quando era ufficialmente in carica. Stesso numero di persone e stesso livello di sicurezza che ha un presidente in carica. Non è mai successo nella storia degli Stati Uniti perché alla Casa Bianca dal 20 gennaio 2021 non c’è mai stato un vero presidente in carica.

  5. EriK ha detto:

    A quanto pare, la falsa controinformazione è uscita allo scoperto anche sull’aborto schierandosi a favore dell’infanticidio definendolo un “diritto”. Ormai si sono completamente smascherati. L’aborto e i falsi diritti della sinistra progressista erano probabilmente l’ultimo velo rimasto per mostrare al pubblico la loro vera identità. Adesso tutti sanno che costoro sono sempre stati agenti ed emissari dello stato profondo “italiano” sotto mentite spoglie.

  6. Terry B. ha detto:

    Sono 8mila gli uomini delle forze armate ucraine che sono stati eliminati dai russi nelle ultime due settimane. Di questo passo, Zelensky non avrà altra opzione che quella di arruolare anziani o ragazzini. L’Ucraina è senza esercito e l’avanzata russa sarà inarrestabile. Zelensky ha tempo entro l’estate per lasciare il Paese, se già non lo ha fatto.

  7. SECONDO ha detto:

    A Chivasso, sul fiume Po, laddove c’è il canale Cavour che porta l’acqua in Lombardia vediamo che il canale abbonda d’acqua. Ci sono molti altri video in differenti zone d’Italia dove si vede chiaramente che non esiste una scarsità d’acqua. La cosiddetta “emergenza idrica” è un fenomeno mediatico. Ci mostrano immagini di terre aride ma non ci mostrano le immagini dei canali pieni di acqua. Lo stato profondo “italiano” si aggrappa a false emergenze nel tentativo di distrarre e terrorizzare l’opinione pubblica. La falsa controinformazione, suo ultimo braccio disinformativo, rilancia prontamente ogni montatura mediatica. I problemi però per il potere restano tutti lì al loro posto. Il declino dell’establishment politico ed economico del Paese prosegue e non c’è nessuna montatura mediatica in grado di arrestarlo.

  8. Geremias ha detto:

    Sui media mainstream, in questo caso l’Huffington Post degli Elkann, continuano ad affiorare articoli nei quali si racconta di un Mario Draghi insofferente pronto a lasciare. Questo lascia pensare che Draghi abbia già in mente una data per lasciare il governo. Alcuni sostengono che Draghi sarebbe pronto a staccare la spina subito dopo la manovra finanziaria o anche prima se dovessero esserci incidenti di percorso nella sua approvazione. Ciò che conta è che sono gli stessi organi mediatici a dare per scontato il suo addio.

  9. Kappa-Original ha detto:

    otte contro i vigili urbani a Napoli, botte contro un dipendente dell’Atm a Milano. Le aggressioni notturne da Nord a Sud allarmano, e se la Lega chiede un giro di vite nell’area della stazione centrale di Napoli, nel capoluogo lombardo i sindacati dei trasporti annunciano uno sciopero dei dipendenti dell’azienda di trasporto per chiedere maggiore sicurezza. Il tutto a due giorni appena dalla protesta del personale Trenord che solo venerdì aveva incrociato le braccia per due ore dopo l’aggressione a colpi di catena subita da un capotreno alla stazione di Belgioioso, nel Pavese meridionale, nella serata di martedì. Napoli l’episodio è avvenuto tra i mercatini abusivi serali nell’area di piazza Garibaldi, non lontano dalla stazione. Qui, in via Bologna, verso le 20.45 di sabato cinque agenti della municipale che presidiavano la zona si sono avvicinati a una donna nigeriana di 30 anni che gestiva una bancarella di street food priva di autorizzazioni, notificandole il sequestro della merce e iniziando a redigere il verbale. Ma la donna ha subito reagito con veemenza, urlando contro gli agenti e lanciando su di loro e sull’auto di servizio la zuppa che stava vendendo. Le grida hanno attirato in pochi secondi un centinaio di migranti che sono accorsi in soccorso della 30enne e hanno circondato gli agenti prendendoli a calci e pugni. Uno di loro, però, prima che scoppiasse la rissa è riuscito a chiedere aiuto via radio e i rinforzi giunti poco dopo hanno evitato il peggio, disperdendo la folla e riuscendo a fermare la ragazza che tentava di darsela a gambe a un paio di isolati di distanza. La donna, E. J., è stata poi denunciata a piede libero, mentre i cinque malcapitati uomini della municipale sono finiti in ospedale per farsi medicare le ferite, fortunatamente lievi, e se la sono cavata con una prognosi di cinque giorni.

  10. Talian ha detto:

    Sulla redistribuzione dei migranti per l’Italia arrivano solo insidie. Dopo l’accordo sui miganti dei giorni scorsi, diversi Paesi Ue hanno dato disponibilità ad accogliere: ma la solidarietà potrebbe solo sfiorare il nostro Paese.
    IL PD e non solo hanno interessa a firmare accordi capestro per riempire l’ITALIA di migranti: La nostra razza latina la vogliono far sparire.

  11. Ilona ha detto:

    Molte di queste corporation spesso non pagano la maternità o non offrono alcun bonus alle donne che fanno figli. In compenso, se una dipendente incinta vuole uccidere il proprio bambino, non c’è problema. In quel caso, queste corporation si offrono di coprire tutte le spese. La relazione che c’è tra aborto e globalismo è semplicemente inestricabile. Il globalismo è più di una dottrina politica. È una vera e propria religione esoterica fondata sul culto dell’omicidio dei bambini. Chi non vede questo rapporto tra aborto e globalismo o chi peggio definisce l’aborto un “diritto” è in realtà ancora pienamente integrato nel sistema che dichiara di voler combattere.
    BASTA CON LO SCHIFO dell’ ABORTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  12. Libertario ha detto:

    La chiave per la rinascita economica dell’Italia non sta nè nei modelli neoliberali nè tantomeno in quelli marxisti. La chiave sta nei modelli dell’economia mista ispirati ai principi della dottrina sociale della Chiesa. L’Italia aveva uno dei sistemi economici più equilibrati e floridi al mondo. Non esisteva il dominio assoluto del capitale sulla massa, perché era lo Stato stesso a diventare imprenditore e a porre le basi attraverso l’IRI per costruire una delle industrie più forti al mondo. Al tempo stesso, le piccole e medie imprese prosperavano perché era proprio lo Stato ad impedire che “grandi” capitali stranieri si impadronissero di un tesoro unico al mondo. La via per la rinascita dell’Italia è dentro la stessa tradizione economica dell’Italia. L’Italia per tornare grande non deve fare altro che copiare sè stessa.
    AL PD che distrugge tutto non piace l’economia mista

  13. Valter ha detto:

    Bergoglio non ha speso una parola per la sentenza della Corte Suprema americana contro l’aborto. C’è un silenzio tombale dietro le mura del Vaticano. Ieri non è stata solamente una enorme vittoria per la vita ma è stata al tempo stesso una enorme sconfitta del Vaticano II. Fu il Vaticano II ad aprire la strada all’avanzata del liberalismo in Italia e in Europa. Ieri potrebbe essere stato il giorno che segna l’inizio della fine dell’apostasia massonica che affligge la Chiesa da più di 60 anni.
    Chissà perché non mi stupisco!!!

  14. Ursus ha detto:

    Intanto l’ITALIA sprofonda nel DEBITO PUBBLICO: ma questi incapaci che manteniamo da nababbi a ROMA pensano solo a farsi rieleggere per gozzovigliare altri 5 anni alle ns. spalle:PARASSITI tutti i politici tutti

  15. Kappa ha detto:

    Si sono svegliati di soprassalto nel cuore della notte con le fiamme che lambivano i muri della propria casa e che si aggrappavano all’aria quasi fino a raggiungere le finestre dei propri appartamenti. Sono i residenti di Borgo Dora che intorno alle 4.20 di questa mattina, giovedì 23 giugno, hanno dovuto chiamare in fretta e furia i vigili del fuoco perché andassero a spegnere l’incendio che era divampato all’altezza del civico 3. Le fiamme si sono propagate da alcuni cassonetti e hanno bruciato anche il muro di un’abitazione. Non è la prima volta che in zona Aurora si verifichino incendi del genere. L’ultimo era capitato lo scorso 18 febbraio in via Rivarolo angolo via La Salle.
    ECCO LA TORINO DI LORUSSO E DELLA INCLUSIONE!!!!!!

  16. Kappa-Original ha detto:

    GRILLO è stato telecomandato ed il M5S serviva per fare bun’opposizione fasulla

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *