L’ennesimo salvataggio dalle patrie galere.

di Angelo D’Amore. L’Aula ha bocciato la richiesta dei pm di arresti domiciliari per il senatore del Pdl, coinvolto nell’inchiesta su Valter Lavitola. Scrutinio segreto: 169 i no, 109 i sì e 16 gli astenuti. Ancora una volta, l’ennesima, il Parlamento della Repubblica, Il Senato nello specifico, diventa ancora di salvezza, rifugio sicuro per un suo rappresentante, il Sen. Sergio De Gregorio, evitando a costui la condanna agli arresti domiciliari. A questo punto, anche il suo collega Lusi, accende una speranza. Le Istituzioni democratiche hanno perso la loro funzione. Il Paese è imprigionato, tenuto sotto schiaffo da un migliaio di banditi legalizzati che utilizzano le aule del Parlamento come dei salotti privati dove tenere i loro segreti conciliaboli. Prima con il Cavaliere, adesso con il Professore, la musica non cambia. I tecnici, da cui si aspettavano misure impopolari ma necessarie, a contatto con i politici, si sono infettati a loro volta e, in beve tempo, hanno perso la loro assai presunta imparzialità morale e decisionale. D’altronde, il Governo è controllato dagli stessi parlamentari eletti nel 2008, Scilipoti più, Scilipoti meno. La credibilità della politica è ai minimi storici. Chi cerca di scuotere le anime e le coscienze, viene accusato di fomentare odio e di provocare destabilizzazione sociale. Data la perdurante stasi decisionista da parte dei nostri governanti, non ci resta che tifare per lo spread, tanto da questa crisi non possiamo uscirne da soli. Un suo schizzare verso l’alto, ci porterà inevitabilmente dinanzi ad assunzioni di responsabilità. Solo con nuove elezioni, l’attuale classe dirigente potrà essere spazzata via, come un castello di sabbia travolto da un’onda imprevista.

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