Legge Fornero, tutti la detestano ma nessuno l’ha mai abolita!

Legge Fornero, tutti la detestano, in primis i lavoratori e quindi i partiti. Tutte le forze politiche sono dell’avviso di abolirla, se non altro per ragioni di consenso elettorale, ma poi, una volta intascato il voto, mai nessuno l’ha mai cancellata.
Fino ad oggi, infatti, si sono approvate soltanto delle ‘misure tampone’ che in definitiva si risolvono in deroghe di portata assai limitata all’impianto della Riforma i cui ‘drammatici’ effettiin termini di età pensionabile e di emolumento previdenzialesi sentiranno soltanto negli anni a venire. Ma perché se tutte le forze politiche sono d’accordo nell’abolirla, la Legge Fornero non è mai stata cancellata? Ovvio, perché non ce lo possiamo permettere! Sia per ragioni economiche, un debito pubblico che aumenta di giorno in giorno e un Pil che cresce di appena uno ‘zero virgola’. Sia per ragioni demografiche, una popolazione troppo vecchia e che non fa più figli. E, comunque, i partiti, tutti, si ostinano a dire che la Fornero va abolita. Ma non basta dire “Aboliamo la Fornero”, per prendere voti, è doveroso spiegare anche il ‘come’ farlo. Infatti, se si ‘cancella la Legge Fornero’, con un tratto di penna, si torna alle norme in vigore nel 2011: trattamento di vecchiaia per le lavoratrici del settore privato a 60 anni, pensione di anzianità con 35 anni di contributi e il meccanismo delle quote, assegno calcolato integralmente con il sistema retributivo almeno per chi ha iniziato a lavorare prima del 1978. Mentre l’adeguamento dei requisiti previdenziali ci sarebbe ancora, ma in una forma più blanda di quella attualmente in vigore. E allora che facciamo? Votiamo per chi la spara più grossa? Certo che no. Stiamo con le orecchie dritte e gli occhi spalancati, e votiamo soltanto chi propone una ‘realistica riforma della previdenza’, che ci mandi in pensione prima ancora di spedirci al camposanto e con un assegno mensile pari all’ultima busta paga. Come si fa? Questo è un ‘loro’ problema. Questo è il ‘loro’ lavoro, per il quale noi “cittadini-elettori” continuiamo a pagarli profumatamente!

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