Legge di Stabilità: busta paga sempre più leggera per i travet.

I dipendenti pubblici costituiscono lo zoccolo duro del sindacato confederale. Con le loro tessere riescono a tenere in piedi le organizzazioni sindacali che in tempo di recessione, con le fabbriche che licenziano e le aziende che chiudono o delocalizzano, vedono sensibilmente diminuire il numero di deleghe dei lavoratori impiegati al di fuori delle pubbliche amministrazioni. E’ del tutto naturale, allora, che Cgil, Cisl e Uil insorgano unanimi contro il disegno di legge di stabilità, appena approvato dal Consiglio dei ministri, definendolo “un colpo durissimo, l’ennesimo attacco ai servizi pubblici e ai lavoratori che li garantiscono!”. Con il blocco dei contratti e lo stop all’indennità di vacanza contrattuale i dipendenti pubblici perderanno nel complesso tra il 2010 e il 2014 oltre 6.000 euro. Il calcolo è stato fatto dalla Cgil. Secondo il sindacato di Corso Italia a fine 2014, a causa del blocco del recupero dell’inflazione, si perderanno 240 euro al mese di potere d’acquisto. “Il Governo Monti – si legge in una nota congiunta – ha un atteggiamento ottuso e distante dalla realtà, sembra perseguire l’aggravamento delle condizioni materiali degli italiani ed è ormai chiaro che intende fare a pezzi il nostro sistema di welfare. L’ennesima serie di tagli lineari colpisce il diritto alla salute con la stretta incomprensibile sui permessi per la legge 104, inaccettabile in quanto lesiva dei diritti alla tutela sociale riconosciuti dal nostro ordinamento. La Legge di stabilità priva poi i lavoratori dei servizi pubblici persino dell’indennità di vacanza contrattuale, cioè del recupero, per quanto parziale e insufficiente a coprire la pesante perdita di potere d’acquisto subita negli anni di mancati rinnovi, dell’inflazione. Inoltre la reintroduzione dell’indennità di vacanza contrattuale, prevista per il 2015, potrebbe far pensare a un prolungamento del blocco contrattuale, che verificheremo una volta esaminato il testo e che renderebbe questa manovra una vera e propria persecuzione. La nostra mobilitazione unitaria, che non si è mai arrestata – conclude la nota – dovrà quindi assumere connotati di maggior radicalità e coinvolgere i cittadini, i più colpiti da una manovra che aggrava l’impoverimento generalizzato del Paese”. 

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