L’economia italiana rallenta. Il Pil non cresce. Saremo tutti più poveri.

di Redazione. Se il governo pensa di sconfiggere la povertà, di rilanciare i consumi e quindi di far crescere il Pil con il reddito e la pensione di cittadinanza, si sbaglia di grosso.

Infatti, tali misure andranno a sommare 6 milioni di poveri – che certamente non diventeranno benestanti con quattro spiccioli di cittadinanza – ad altri milioni di cittadini che lavorano ‘onestamente’ in regime di semi-povertà per 800/1.000 euro al mese, e che per pagare i sussidi di Stato vedranno aumentarsi tasse, mutuo, bollette e servizi.
Non solo. Togliendo risorse agli investimenti pubblici, alla lotta all’evasione, alla corruzione e soprattutto alla riduzione del costo del lavoro col taglio del cuneo fiscale, per finanziare sussidi e condoni, il Paese rimarrà fermo allo zero virgola di crescita, fanalino di coda di tutta l’Eurozona. La conferma viene dal Fondo monetario internazionale: Pil al più 1,2% quest’anno, dopo il più 1,5% del 2017, e al più 1% nel 2019.
Pertanto, l’unico effetto dei sussidi di Stato sarà quello di creare più povertà, togliendo a chi ha poco per dare a coloro che hanno ancora di meno e che potranno integrare con il reddito di cittadinanza le entrate di un lavoro irregolare.
Con i sussidi di Stato, infatti, sia il lavoratore che il datore di lavoro ‘in nero’ avranno tutto l’interesse a non denunciarsi.
Il lavoratore non denuncerà il suo datore perché perderebbe lo stipendio e se messo in regola pure il reddito di cittadinanza. Così come il datore, che non avrà alcun interesse a regolarizzare un suo dipendente. 
Addirittura, il rischio per l’erario è che oggi chi lavora in regola si accordi col padrone per fregare due volte lo Stato: passare al nero per incassare il reddito di cittadinanza e la paga sottobanco.
Ma che ne sarà della futura pensione di coloro che non versano uno straccio di contributo all’Inps? Una pensione di cittadinanza. Perché un domani, il cittadino assistito, incasserà un assegno minimo di 780 euro, tanto quanto chi ha lavorato per più di 40anni versando fino all’ultimo centesimo di contributi previdenziali!

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