Le pagelle dei “tromboni” a Giuseppe Conte.

di Redazione. L’Italia dei Guelfi e dei Ghibellini, dei destri e dei sinistri con le stelle o senza, è sempre stata divisa, e lo è anche oggi di fronte ad una immane tragedia umana come quella pandemica. Ma le varie fazioni non trovano un punto d’incontro, non remano tutte nella stessa direzione, sono sempre contrapposte per portare l’acqua non al mulino Italia, ma ognuna verso il proprio!

Giuseppe Conte è, volenti o nolenti, il nostro premier e andrebbe sostenuto almeno in questa delicatissima fase emergenziale che vede l’Italia impegnata su due fronti, quello sanitario e quello economico.

Le scelte sono difficili, le decisioni importantissime per il futuro di tutti gli italiani.

Adesso pensare ad un altro premier, ad un altro governo o peggio ancora continuare la campagna elettorale è veramente controproducente per il paese e per gli italiani.

E’ una situazione difficile e complicata quella che stiamo vivendo, nella quale nessuno ha la soluzione in tasca né la maggioranza né l’opposizione nè la scienza. Per cui Conte o qualsiasi altro dei nostri politici a sostituirlo a Palazzo Chigi non sortirebbe migliori effetti di quelli attuali. La partita, semmai, è rimandata al dopo-coronavirus, quando le scelte non saranno più medico-scientifiche, ma strettamente politiche ed economiche.

Eppure nel lazzaretto Italia, dove si contano ogni giorno migliaia di morti e di malati in terapia intensiva, c’è chi ha ancora la voglia di giocare a dare le pagelle al Presidente del Consiglio.

Bocciato senza appello e su tutto il fronte dall’opposizione. Promosso a pieni voti dalla maggioranza. Con i tromboni schierati pro-Conte e contro-Conte che starnazzano con le loro trombe stonate, stridule e fastidiose a rompere non solo il desolante silenzio di questi giorni di forzata clausura, ma anche qualcos’altro!

La bocciatura è quella durissima e irriverente firmata da Vittorio Feltri. In collegamento a Fuori dal Coro, il programma condotto da Mario Giordano. Il tema era sempre quello: la gestione dell’emergenza coronavirus, le prospettive future. E per il direttore e fondatore di Libero il fatto che il futuro del Paese sia in mano al presunto avvocato del popolo è tutto tranne che una buona notizia. Tranchant il commento di Vittorio Feltri: “Il nostro amico Conte oltre a non capire un ca*** di governabilità, non capisce un ca*** neanche del resto”. 

La promozione è quella supponente ‘urbi et orbi’ firmata da Andrea Scanzi. In collegamento con Lilli Gruber a Otto e mezzo, l’articolista del Fatto quotidiano pontifica da par suo sul coronavirus, il governo e l’emergenza e ribadisce il voto che ha assegnato in pagella al premier Giuseppe Conte: “Gli ho dato 9 perché il voto si dà sul momento. Poi se da domani inizia a sbagliare tutto, se dice che il suo giornalista preferito è Feltri, che il suo attore preferito è Bombolo e che la sua cantante preferita è Rita Pavone gli darò 0″. Al di là delle battutine da avanspettacolo, il culmine del ridicolo si tocca pochi secondi dopo: “Credo che lui e il governo non abbiano sbagliato praticamente niente”.

Ma signori miei la colpa non è la loro che sono pagati per fare questo, ma di chi li sta a sentire! Obtorto collo noi, ma solo per forza di una causa maggiore che ci vuole rinchiusi in casa come diligentemente restiamo e con il telecomando in mano che scorre tutti i 999 canali del digitale terrestre sempre nella speranza di trovarci qualcosa di decente!

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