Le donne degli altri.

di Alessandro Sallusti. Quarta Repubblica, il programma condotto su Rete4 da Nicola Porro, cresce in ascolti e insidia la leadership dei salotti televisivi blasonati che, su Rai e Mediaset, fanno da palcoscenico soprattutto alla cultura e alla politica di sinistra.

Tanto basta per finire nel mirino della compagnia di giro dei grillo-comunisti, che ha nel Fatto Quotidiano il suo braccio armato cartaceo. Ma come è possibile scrivono prima Nanni Delbecchi e poi Andrea Scanzi che Porro ospiti nel suo programma come opinionista tale Hoara Borselli, una bella signora con un passato da showgirl, ex compagna del portiere Walter Zenga e vincitrice di un Ballando con le stelle? Ma dove siamo finiti?

Non conosco la signora Hoara Borselli, devo ammettere che non sapevo neppure del suo passato. L’ho vista in tv a Quarta Repubblica e mi è sembrato dicesse cose sensate e interessanti, ho apprezzato pure la sua bellezza ma mi rendo conto che agli occhi e alle orecchie di Delbecchi e Scanzi possa apparire imbarazzante. Il motivo è semplice: non è una donna di sinistra e dice cose di destra. E tanto basta per bollarla come inadeguata, spernacchiabile, risibile, ovviamente nel silenzio compiaciuto di tutte le femministe pronte a starnazzare se un maschietto critica anche solo la pettinatura di una di loro.

Mi piacerebbe chiedere a Delbecchi e Scanzi: scusate, ma perché Hoara no e Alba Parietti sì? Perché Fiorella Mannoia (una cantante) e Sabrina Ferilli (una attrice) vengono interpellate con enfasi su temi politici manco fossero cattedratiche di Diritto Costituzionale e invece una ex ballerina non avrebbe titolo di dire la sua? Perché sulla politica l’ex compagna di Zenga no e la compagna di Buffon, Ilaria D’Amico (giornalista sportiva) sì? La risposta è ovvia: perché la Parietti, la Mannoia, la Ferilli e la D’Amico sono di sinistra e questo conferisce loro una patente di credibilità.

E poi diciamolo, a proposito di curricula adeguati. Non mi sembra che Delbecchi e Scanzi abbiano mai eccepito che il Paese e la politica siano finiti nelle mani di un comico condannato per triplice omicidio. Anzi, i due ne sono appassionati portavoce. Lunga vita quindi a Hoara, opinionista (finalmente) bella, e alla libera Quarta Repubblica, che se cresce nel gradimento dei telespettatori un motivo ci sarà.

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2 Responses

  1. Oliviero C. ha detto:

    Purtroppo in Italia non si fa politica alta, ma solo dello spettacolo. Ormai sentire i politici è come andare a teatro per farsi quattro risate, peccato che però poi il prezzo di quelle risate si trasformi in lacrime e sangue quando viene a bussarti il fisco o ti vine accreditato lo stipendio o la pensione. Siamo ridotti veramente male, ma se un comico è riuscito a inventarsi un partito che detiene la maggioranza relativa degli scranni parlamentari vuol dire che ce lo siamo meritato tutto,
    Adesso non bisogna fare lo stesso errore commesso con i grillini pure con le sardine!!!

  2. Giacomo-TO ha detto:

    Il successo del comico, non è dovuto solo alla bravura del comico, ma soprattutto al sodalizio con il defunto Casaleggio. Secondo qualcuno una opposizione “di facciata” era utilissima.
    Il M5S al di là dei toni di voce, non ha innovato nulla:Torino e Roma ne sono un esempio.
    TORINO ha assunto centinaia di nuovi Vigili, col compito di multare gli automobilisti. La manutenzione della città(buche,…) la dice lunga.
    Ci hanno creduto e qualcuno ci crede ancora. In Italia basta dirsi di sinistra, ma fare parte del giro che conta ed è fatta. In Italia di sinistra c’è ben poco, quello che abbonda è il decadimento del dialogo politico:SCONTRO e pochissimo confronto.
    Intanto il paino idorgeologico,…, continuano ad attendre.
    L’importante è salvare Alitalia e le care banche che poverine hanno bisogno di aiuto, mentre le famiglie sguazzano nell’abbondanza.
    Questo è il nostro Bel Paese.

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