Laura C.: “Noi tutti siamo attori che ci esibiamo sulla scena della vita”.

di Alberto Sigona. Intervista all’affascinante fotomodella lombarda Laura C. Bellezza disarmante, sensualità rovente, eleganza impareggiabile. Lei è Laura C, fotomodella amatoriale con un fisico che non conosce tempo. Noi abbiamo avuto il piacere d’intervistarla. E n’è uscita fuori una conversazione intrigante da romanzo rosa, con venature poetiche.

Quando e perchè ti sei appassionata alla fotografia?

Per risponderti a questa domanda dovrei prima raccontarti un pezzo della mia vita, o meglio dire, come e perché la mia vita vera è iniziata 8 anni fa. Dai miei video su Instagram sicuramente hai imparato a conoscere my love, l’uomo che è entrato nel mio universo sconvolgendo ogni essenza del mio essere, colui a cui dedico ogni respiro e battito di cuore. Ci siamo incontrati mentre sia lui che io eravamo impegnati con degli altri. Tanto impegnati… ma sai, il love at first sight o il Coup de foudre che suona di un romanticismo pazzesco, esiste per davvero. Per mesi ci seguivamo, ci incontravamo “accidentalmente “ e tutto ciò che negli occhi di tutti poteva sembrare una mera coincidenza, per noi era il frutto del desiderio che ci univa le strade, il pensiero che lo mettevamo al lavoro così duramente che alla fine lui stesso, il pensiero, riusciva a sistemare le cose, fornendoci altra occasione per vederci. Dopo questo periodo abbiamo iniziato a mandarci innocenti messaggi, sai, di quelli tipo “Come stai?” “Buona giornata”, e così via. Poi i messaggi diventano telefonate brevi, caste. Poi … insomma, ci siamo dichiarati… da lì inizia un dolce, travolgente e burrascoso travaglio.. incontri segreti, messaggi sempre più audaci, bugie verso gli altri.., tanti baci, infinito desiderio. Tradivamo come dei professionisti mentre ci amavamo come dei ragazzini che si affacciano all’adolescenza, col cuore sempre a mille, gelosie, carezze date di nascosto nei posti più affollati e coscienti che ogni secondo passato insieme valeva ogni rischio e sacrificio. Beh, lo so, gli innamorati fanno così.. hai ragione ma ti ricordo che noi eravamo tantooo impegnati. Ci siamo incontrati un sacco di volte negli alberghi, uno in special modo lo abbiamo frequentato più spesso, tanto che ad un certo punto ci davano dei cioccolatini tipo “premio fedeltà”. Fare l’amore significava dire tutto ciò che le parole non potevano, non avevamo giorni interi a disposizione ma solo ore. Fare l’amore e ridere, toccarsi e guardarsi negli occhi. E il tempo ci sfuggiva, maledetto, non ci ha mai regalato nemmeno un minuto di languida noia. In quel breve arco di tempo volevamo fare ciò che una coppia fa in una settimana. Volere, abbiamo capito subito, non vuol dire potere, chi lo dice sarà un mago o comunque ha dei poteri soprannaturali… noi invece, no.
Beh, per trattenere un attimo, un’idea, un sorriso, my love mi scattava delle foto… io l’ho presto imitato e ho riempito il mio cellulare di foto di noi due, di video mentre ridiamo da matti … ma le sue foto vengono più belle, perché l’immagine che rimane impressa è quella che ha visto i suoi occhi. E mi piace! Mi piace da morire. Ecco, così è iniziato tutto. Ah, ti dico un segreto. My love ha “costruito” un libro. Mi spiego meglio. Un giorno mi ha detto: “Cominciamo a scrivere di noi… una pagina, un blog. Io scrivo con il colore nero, tu con il rosso. Scriviamo i nostri pensieri, desideri, descriviamo i nostri incontri dal punto di vista di ciascuno di noi”. All’inizio sembrava un gioco ma adesso abbiamo migliaia di pagine con tutto ciò che il “noi e la nostra vita” significa. Un giorno forse pubblicheremo tutto, dobbiamo solo togliere i nomi degli altri che inevitabilmente appaiono nelle nostre righe. Una storia iniziata 8 anni fa.
Beh, quando invece siamo diventati una coppia in modo libero e ufficiale, abbiamo smesso di scrivere, ora abbiamo tutto il tempo che vogliamo. Ma continuiamo con le foto. My love mi accompagna in tutti gli studi fotografici e la sua presenza mi gratifica così tanto che il divertimento di stare davanti all’obiettivo si unisce alla felicità che trasudo da tutti i pori.

Sinora che tipo di servizi hai fatto?

Da piccola ho sempre sognato che il mio viso fosse messo sui bus, tram, enormi manifesti sulle strade… beh, non credo succederà ma sono certa che questo desiderio è soltanto il gusto di esibizionismo che mi caratterizza. Parecchio anche. Così tanto che possa sembrare ingombrante, mi rende indifferente quasi al “tipo di servizio”, purché non volgare. Mi piace essere fotografata in parco, a passeggio in ugual modo come in studio con vestiti trasparenti o insinuanti. Adoro quel rumorino della macchina fotografica, le luci, il ventilatore che mi arruffa i capelli. Adoro il fotografo che mi si avvicina per sistemarmi una ciocca oppure che mi dice “ferma così” ed io rimango col fiato mozzato per tre quarti d’ora finché non si decide di scattare. Adoro però soprattutto chi guarda le mie foto, le commenta. Sai, nolens volens io, una volta che lui ha guardato la mia foto, faccio comunque parte della sua giornata. Poi lui dimenticherà ciò che ha visto, non ho la presunzione di credere che mi penserà per tutta la vita, ma per qualche secondo ho fatto parte della vita di qualcuno che non conosco. E una figata, non credi?

Concordo con te Laura. Quali sono i generi di foto che prediligi fare?

Non ho preferenze, ho incontrato dei fotografi assolutamente fantastici, professionisti e non, ma tutti molto professionali. Sono davvero fortunata. E tra uno shooting ed altro, le foto casalinghe ma piene di amore che mi scatta my love danno continuità e nutrono il mio senso di esibizionismo. Non pensare male e non usare la definizione del vocabolario per la parola “esibizionismo”: il mio è solo far vedere a qualcuno ciò che piace vedere a me, rendere partecipe uno sconosciuto ad un mio stato d’animo, condividere un colore o un pensiero espresso senza parole. Siamo tutti esibizionisti un po’, no? Ci è sempre stato detto di sorridere sempre rischiando di sembrare cretini. Immagina un datore di lavoro che licenzia un padre di famiglia col sorriso sulle labbra! Orrendo, vero? Ma a lui è stato insegnato di sorridere, e lui lo fa, esibisce ciò che ha imparato. Noi tutti siamo degli attori che ci esibiamo sulla scena della vita, mostrando ciò che crediamo si debba mostrare. Niente di negativo, niente di falso, come il QR code, far vedere ciò che serve, per essere identificato, valutato, eventualmente premiato.

Qual è la parte del tuo corpo preferita dai fotografi?

Mi auguro tanto che i miei fotografi non abbiamo il campo visivo talmente ridotto per vedere e apprezzare una sola parte del mio corpo, spero che siano “di ampie vedute” perché c’è tanto da vedere. Sai, non sono così spavalda da paragonarmi con Archimede quando disse : “Datemi un punto d’appoggio e solleverò il mondo”, ma credo che io sono un pochino così: dammi un impulso e scatenerò valanghe, dammi la direzione e costruirò strade che ti portano comodamente alla destinazione. E se non ci riesco da sola, c’è sempre my love …
Però, se devo proprio e proprio scegliere, direi che lo sguardo gioca in mio favore. Mi è stato detto in diverse occasioni che i miei occhi sono… penetranti. Sarà perché sono uno “scorpione” [segno zodiacale, ndr] o forse per la passione continua per la vita che sto vivendo. E poi, sì, anche il mio sguardo è di “ampie vedute”..

Come fai a tenerti in forma alla tua età?

So che suona bene dire “Mi alleno 5 volte a settimana, faccio jogging ogni mattina e mangio salutare”. Mi assumo il rischio di sembrarti sciatta, scialba, scarsa ma… non faccio niente di ciò. Amo, rido, vivo e coccolo my love, tutto qui. E pare che basti a tenere a bada le rughe, almeno per ora. E nemmeno i chili in più non hanno coraggio di saltarmi addosso. Ah ah, come Chuck Norris che non può avere mai un infarto perché nemmeno il cuore ha il coraggio di attaccarlo… che paragone stupido! Ma ormai l’ho scritto, perdonami!

Chi sei nella vita, che lavoro fai?

In questo momento sono un’impiegata in un’azienda milanese. Un lavoro che ho iniziato tre anni fa quando mi sono trasferita a Milano definitivamente. Un po’ diverso dal lavoro precedente, i primi mesi sono stati un po’ pesantucci perché dovevo imparare in fretta tutto. Ma ce l’ho fatta e sono fiera di me e spero che anche my love sia orgoglioso di me. Prima che fosse definito lo spostamento, lui era quasi timoroso che non me la sarei cavata col traffico ed il ritmo milanese. Ed eccomi qua, me la sono cavata alla grandissima!

Come trascorri il tempo libero?

Di tempo libero non è che ne abbiamo tanto, lo sai anche tu, vero? Quei pochi minuti di svago sono per una buona lettura (a proposito, ho appena finito un libro pazzesco!), per vedere un film seduti comodamente sul divano con my love… Il venerdì e sabato usciamo e andiamo in un bellissimo club alle porte di Milano, domenica un po’ in giro. Niente di stravolgente, estravagante, procelloso. Ma in macchina sempre, e sottolineo sempre, la mia mano tocca la mano di my love, anche se il viaggio dura 7 ore. Nella lista delle cose che mi piace di più fare, questa è in pole position.

Qual è stato il posto più bello che hai visitato negli ultimi 5 anni?

La vigilia di Natale dello scorso anno siamo andati a Barcellona (per me è stata la prima volta). Ti ricordo che c’erano ancora le restrizioni per il Covid, le mascherine (solo in Italia perché a Barcellona nessuno la pretendeva, nessuno la indossava) e i posti in ristoranti erano ancora contingentati. Barcellona ti ubriaca facilmente con la sua bellezza ed arte.

Hai un sogno nel cassetto?

Sai, tempissimo fa, ho letto, come tre quarti della popolazione mondiale, quel libro, “Il segreto” di Rhonda Byrne e mi sono lasciata contagiare dalle sue idee, o mi coccola l’idea che visualizzando un desiderio è come già dare lo start alla sua realizzazione. Un po’ come il classico posto nel parcheggio che lo trovi dopo aver girato 15 volte mentre nella tua testa cerchi di visualizzare il parcheggio libero. Così anche per i miei sogni… ecco, prendi anche l’esempio di ciò che dicevo prima sulla mia faccia sui bus o tram… non c’è! Ma c’è questa intervista, un’altra forma di pubblicità. Evviva! Mia madre diceva sempre che bisogna formulare bene i desideri perché si avverano sempre. Purchè non accada come nella barzelletta che parlava di una signora che voleva un uomo che non tocchi altre donne, che non esca senza di lei (e non mi ricordo più che caratteristiche voleva lei che lui avesse), e si ritrova con un povero uomo senza braccia (e per forza non poteva toccare altre donne… e senza gambe (per cui per uscire aveva bisogno dell’aiuto della donna) . Un po’ lugubre questo paragone, ti chiedo perdono una seconda volta ma volevo renderti chiara la mia idea. Il desiderio nel cassetto è già iniziato ad avverarsi. Importante è avere nella mia vita my love per continuare a scrivere a due mani il nostro libro che prima o poi pubblicheremo.

Grazie mille, è stato un piacere! Grazie anche per le foto!

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1 Response

  1. Extremecomplicity ha detto:

    Grazie a te Alberto, nell’intervista ho dimenticato di mettere il mio nickname Instagram 🙂 @Extremecomplicity

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