L’arte di arrangiarsi.

di Redazione. La gente normale, quella che si alza presto la mattina e rientra tardi la sera per portare a casa la miseria di mille euro al mese, quando sente parlare di “certe retribuzioni” – come quelle percepite da attori, cantanti, calciatori, politici, imprenditori, impiegati e manager sia pubblici che privati – non ha più la forza neppure di “incazzarsi” dopo averne viste e sentite di tutti colori e aver perso ogni tipo di speranza nel cambiamento, promesso da tanti e realizzato da nessuno.

Li abbiamo provati tutti, bianchi, neri, verdi, gialli e rossi, ma non è mai cambiato niente: loro si abbuffano e la gente normale si arrangia come meglio può.

Neppure la pandemia è riuscita a scuotere il “sistema”, a cambiarlo di una virgola.

Tutto è rimasto come prima: chi ha tanti soldi cerca di farne sempre di più, chi ne ha pochi o niente… si arrangia come meglio può!

Tanto nel paese del bengodi mai nessuno è morto di fame!

You may also like...

5 Responses

  1. Evo ha detto:

    In Italia siamo maestri nell’arte dell’arrngiarsi soprattutto quando si tratta di scavalcare chi ci sta davanti

  2. Giacomo-TO ha detto:

    Mentre NOI ci arrangiamo, alcuni Paesi investono in Alta Tecnologia.
    L’Italia fa scappare i ricercatori, altri Paesi li coccolano e li accolgono a braccia aperte.
    Se non si sviluppa in Italia l’alta tecnologia siamo destinati ad essere un Paese di 4° fascia.

  3. Falco Nero ha detto:

    L’Italia è da tempo in una morsa spietata, di enormi interessi.
    Attenzione a non finire come la GRECIAAAAAAAA

  4. il Tasso del miele ha detto:

    La gente normale italiana è da sempre abituata solo a LAMENTARSI: bisogna ricordarselo che chi pecora si fa, lupo la mangia

  5. il Tasso del miele ha detto:

    In altri Paesi, la Francia la gente normale si mette il gilet giallo e si fa sentire Pacificamente.
    In Italia da sempre abbiamo perso la sana abitudine di farci sentire:Ci accontentiamo di andare al seggio e mettere una crocetta e tutto torna come prima

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *