L’anno nuovo scarica una valanga di carbone sui dipendenti pubblici!

A nulla sono valse le proteste dei dipendenti pubblici, le manifestazioni di piazza e gli scioperi. A nulla è valsa la sentenza 178/2015 della Corte Costituzionale. Infatti, per i rinnovi dei contratti nazionali collettivi dei dipendenti pubblici ci sono soltanto poche briciole, ovvero solo 300 milioni di euro, dei quali 74 milioni sono destinati a personale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia e 7 milioni sono assegnati al restante personale in regime di diritto pubblico. Il governo se ne frega che la Suprema Corte abbia decretato anche per i travet dello Stato una retribuzione adeguata al costo della vita e illegittimo il blocco degli stipendi. I contratti sono fermi da anni, hanno subito il dimezzamento del loro potere d’acquisto nello scellerato passaggio dalla Lira all’Euro e, fatti salvi gli stipendi dei dirigenti e dei politici, non sono più in grado di assicurare i fondamentali diritti costituzionali. Non è con lavoratori demotivati e sottopagati che la Pubblica Amministrazione potrà mai fornire ai cittadini un servizio efficace ed efficiente. Da che mondo è mondo non si sono mai fatte le nozze coi fichi secchi!

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