La vera bocciatura alla Manovra del Popolo non arriva dalla Ue, ma dai lavoratori dipendenti e dai pensionati italiani.

di Redazione. L’Europa, come era facilmente prevedibile, ha bocciato la ‘Manovra del Popolo’.

Ma quella di Bruxelles, più che una bocciatura economica, sembra un ‘niet’ politico, anche perché nel Def si tratta davvero di pochi spiccioli. Insomma, la Ue, in vista delle prossime elezioni europee, intende ridimensionare il nostro governo e frena i populisti giocando la partita dello Spread, che, infatti, è arrivato a toccare i 340 punti!
Questo il monito a tutti i paesi dell’Unione: Chi – come l’Italia – non obbedisce ai diktat della Troika finisce nel mirino della borsa, dei mercati e delle agenzie di rating. Quindi, alle elezioni di maggio, regolatevi di conseguenza!
Ciò detto, il fatto più grave è che la Manovra del Popolo è stata bocciata dagli italiani rimasti a bocca asciutta. Parliamo del popolo dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che non avendo nulla da farsi condonare – e non perché più bravi o più onesti dei ‘furboni del quartierone’, ma solo perché buste paga e pensioni, per altro con cifre non molto dissimili a reddito e pensione di cittadinanza, sono tassati alla fonte – sono sul piede di guerra.
Altro che Pace Fiscale! Per questo popolo, per quello che fu il ‘ceto medio’, nella ‘manovra giallo-verde’ non c’è il becco di un quattrino.
Anzi, per lavoratori dipendenti e pensionati il salasso continua come è peggio di prima, in quanto chiamati a pagare tasse e balzelli che servono a finanziare il mancato gettito di chi evade e la maggiore spesa dei ‘divanisti’.

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