La Ue boccia il governo e Renzi prepara nuove tasse!
E proprio sulle riforme la Commissione europea fa notare che “lo slancio è aumentato ma i progressi sono disomogenei”. Molte “ancora aspettano la piena approvazione o i decreti attuativi e quindi i risultati restano incerti”. E una “incertezza significativa” pesa anche sulla spending review. Per Bruxelles “i progressi dei prossimi mesi nelle riforme sono cruciali” proprio al fine di valutare se l’Italia sta facendo il suo dovere per affrontare gli squilibri. Proprio per questo il governo Renzi viene messo in guardia dal finire tappato in “colli di bottiglia istituzionali e barriere nell’attuazione” che rimanderebbero i benefici delle riforme messe in campo dal governo. Tra i ritardi lamentati c’è anche l’avvio del piano delle privatizzazioni. “Oltre all’annuncio del piano di 0,7% del pil all’anno nel 2014-17, confermato dall’aggiornamento del Def – ha lamentato la Commissione europea – limitate informazioni concrete sono disponibili su quantità di quote, su quali compagnie e secondo quale calendario”. Sia le mancate privatizzazioni sia il bluff della spending review che, nelle ultime settimane, sembrerebbe essere finita in soffitta agiscono negativamente sull’abbattimento del debito pubblico. “Il debito molto elevato – si legge nel rapporto sugli squilibri macroeconomici italiani – è un peso grande per l’economia italiana, fonte di vulnerabilità nel contesto attuale di inflazione e crescita basse, e tiene a freno la crescita a causa dell’elevata tassazione necessaria per servirlo”. E, neppure a dirlo, se su Renzi piove e pioverà di tutto, sugli italiani incombe come sempre la solita nube burrascosa delle tasse! Infatti, già si preannunciano nuovi aumenti su benzina, sigarette, trasporto pubblico e, tanto per cambiare, sulla casa che – con la riforma del catasto, il cui effetto sarà una rivalutazione delle rendite catastali che va dal 30 al 180% – subirà un’ulteriore tassazione con un aggravio stimato intorno ai 230-360 euro l’anno per i cittadini. La rendita catastale, infatti, è un dato fondamentale per il calcolo dell’imponibile su cui si pagano l’Imu, la Tasi e l’Irpef. Senza dimenticare la clausola di salvaguardia che pende come una mannaia sulla testa degli italiani, pronta a far schizzare l’Iva dal 22 al 25%! Ma tanto gli italiani… pagano, muti e rassegnati! Vuol dire che ancora ne hanno da dare. Vuol dire che il governo fa bene a continuare a spremere coloro che da “soliti noti” oggi assurgono a pieno titolo al grado di “soliti fessi”!
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