La tragedia umanitaria in Yemen.

di Salvatore Falzone. La “Primavera Araba” nata come ribellione, specie dei più giovani contro il nepotismo delle autorità politiche che perpetuavano se stesse per la gestione e il mantenimento del potere, da rivolta popolare si è trasformata – in alcuni casi – in rivolta armata e guerra civile. Le classiche divisioni, sociali in clanico-tribali-familiari, politiche in forze governative e forze antigovernative o ribelli, religiose tra le due visioni – sunnita/sciita – dell’Islam, sono tornate in auge nei territori di crisi. C’è una guerra del tutto dimenticata: è la guerra civile in Yemen. La guerra nella Penisola arabica ha delle conseguenze drammatiche sulla popolazione, negli indici che nella composizione dei bisogni si parla di “emergenza umanitaria”. Si tratta di cifre elevate, su una popolazione di circa 28 milioni di abitanti il 74% è bisognoso di assistenza umanitaria, al suo interno si possono estrapolare diverse problematiche: insicurezza alimentare, mancanza di accesso ad acqua potabile, mancanza di accesso ai servizi sanitari, con cifre sopra il 50%. Mentre altri problemi afferiscono all’emergenza alimentare, alla malnutrizione di donne e bambini, sfollati interni, con cifre che oscillano tra il 7% e il 25%. Il dramma della popolazione yemenita affonda le sue radici nella rivolta popolare che nel 2011 portò alle dimissioni del contestato Presidente Saleh e nella gestione della transizione per il trasferimento del potere. In campo ci sono sia attori interni che pur condividendo una piattaforma politica, patrocinata dal Consiglio di Cooperazione del Golfo e appoggiato dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU con la Risoluzione 2014 e dall’Unione Europea, si divisero scatenando un conflitto sanguinoso; sia di potenze regionali, come la Coalizione militare araba a guida dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi che appoggiano le Forze governative e le Forze ribelli degli Houthi appoggiate dall’Iran. Sullo sfondo, nel vuoto di potere che si è venuto a creare, si sono insediate diverse formazioni jihadiste. Ovviamente anche a livello internazionale l’attenzione sugli Stretti del Golfo è alta per il mantenimento delle rotte commerciali comprese la vendita e il trasporto di armi. Lo Yemen è diventato un terreno di scontro geopolitico per procura tra le due forze egemoni del Medio Oriente, ovvero l’Arabia Saudita e l’Iran. Una crisi che ancora una volta si gioca sulla pelle e la vita delle popolazioni.

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