La terra torna a tremare!

Una scossa di magnitudo 6, forte quasi quanto quella che il 6 aprile 2009 distrusse L’Aquila, ha fatto tremare alle 4.05 il Nord Italia, seminando morte e distruzione. L’Emilia-Romagna la regione più colpita, dove si registrano sei vittime, una cinquantina di feriti lievi e ingenti danni a chiese ed edifici storici. L’epicentro 36 chilometri a nord di Bologna – dove la gente é scesa in strada per la paura, ma non si registrano danni particolari – tra le province di Modena e Ferrara. Finale Emilia, nel Modenese, e Sant’Agostino nel Ferrarese, i centri più colpiti. La Procura di Ferrara ha avviato indagini, dosponendo il sequestro delle aree delle aziende dove vi sono state le vittime. Gli accertamenti vengono fatti in relazione al rispetto delle normative antisismiche. Quattro vittime infatti sono operai, uccisi dal crollo dei capannoni in cui stavano lavorando proprio a Sant’Agostino: due alla Sant’Agostino Ceramiche, un’altro in una azienda di polistirolo a Ponte Rodoni di Bondeno e un altro ancora alla fonderia Tecopress di Dosso. Quest’ultimo è stato individuato sotto le macerie, ma non è ancora stato recuperato. Le altre due vittime sono una ultracentenaria di Sant’Agostino, morta sepolta dai calcinacci del suo casolare, e una tedesca di 37 anni che si trovava a Bologna per lavoro e che sarebbe morta per lo spavento. Il forte terremoto è stato seguito da due repliche di intensità minore: una di 3.3 alle 5.35 e un’altra di 2.9 alle 5.44. Circa duecento, fino ad ora, gli interventi richiesti ai centralini del 118 tra Modena e Ferrara. Evacuati i 35 pazienti dell’ospedale di Finale Emilia, tra cui una donna incinta, che é stata trasportata al policlinico modenese, mentre all’ospedale di Mirandola i pazienti sono stati fatti uscire dalle camere e sistemati in apposite strutture fuori dall’ospedale. Sono circa tremila, secondo le prime stime della Protezione civile, gli sfollati nei territori dell’Emilia-Romagna colpiti dal territorio. La maggior parte, circa 2.500, si trovano nel modenese, gli altri 500 in provincia di Ferrara.

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