La strategia del terrore.

di Salvatore Falzone. Dopo il “venerdì nero” è la domenica a colorarsi di “nero”. Tre giorni nei quali il terrorismo si è nuovamente manifestato con stragi efferate da Stoccolma a Il Cairo. Senza dimenticare la precedente strage, di qualche giorno prima, a San Pietroburgo. Colpite persone che svolgevano le proprie attività di routine quotidiana come prendere la metropolitana, andare in un centro commerciale, fare una passeggiata, recarsi a pregare in una giornata particolare come la “domenica delle palme”. Non vanno dimenticati inoltre gli allarmi, con tanto di ritrovamenti di ordigni, in Russia, in Norvegia e in Egitto. In Egitto il terrorismo colpisce in due chiese. La prima esplosione nella cittadina di Tanta presso la Chiesa di San Giorgio, mentre la seconda ad Alessandria nella cattedrale di San Marco dove il Papa copto Tawadros II,  aveva finito di celebrare la messa pochi minuti prima. Il bilancio provvisorio parla di 43 vittime e di molti feriti. Inoltre, sempre nella città di Tanta, sono state ritrovate due bombe presso la Moschea Abdel Rahim. Una strategia che mira a far divampare la guerra civile in Egitto, a far rimandare l’importante viaggio di Papa Francesco previsto per fine aprile, far insorgere la popolazione contro il generale Al Sisi. La tensione è alle stelle. I vari attacchi hanno diversi elementi in comune: capacità di incunearsi nel dibattito politico e rivendicazione dell’azione violenta, disorientamento e disunione della società, effetto contagio. Il terrorismo mira alla distruzione della democrazia in Europa e ad attizzare una guerra civile in Egitto.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *