La Storia del Tour.

di Alberto Sigona. Prosegue la nostra storia a puntate della corsa ciclistica più amata al Mondo: Il Tour de France.

8^ PUNTATA: L’EPOPEA DEL SAN BERNARDO

1975 IL GESTO SCELLERATO DI UNO SPETTATORE DECIDE IL TOUR
Merckx sembrava avviato a conquistare la 6^ vittoria in terra di Francia ma durante la 14^ tappa ecco il colpo di scena: uno spettatore saltò fuori dalla folla e colpì Merckx ad un rene, provocandogli la frattura di un osso. Il Tour fu così vinto dal francese B.Thevenet con 2’47’’ su Merckx, giunto al capolinea di una straordinaria carriera. L’Italia vinse 4 tappe (2 con Francesco Moser, 1 Gimondi e Santambrogio) e indossò 7 volte la m.g. con Francesco Moser.
1976 VAN IMPE PIU’ FORTE DI TUTTI
Il Tour fu dominato dal belga Lucien Van Impe, un corridore completo in ogni…reparto, con ottime doti di scalatore e buone capacità di cronoman, che precedette Zoetemelk di 4’14’’ ed il quarantenne (!) Poulidor (al record di 8 podi) di 12’08’’. D’altri tempi l’impresa che compì sui Pirenei alla 14^ tappa, quando s’impose in solitaria rifilando 3’12” a Zoetemelk & company. L’Italia in questa edizione si fregiò di 3 tappe con Battaglin, Parecchini e Panizza. Record ex aequo del velocista belga Maertens: 8 tappe! In totale vanta 15 frazioni “gialle”.
1977 THEVENET CONCEDE IL BIS
E’ un Tour incerto sino alla fine. Thevenet conquista la maglia gialla alla 15^ tappa, con un risicato vantaggio, nell’ordine dei secondi, su Kuiper. Alla fine Thevenet avrà la meglio sull’olandese per appena 48’’. Van Impe, campione uscente, 3° a 3’32’’. Fra i velocisti il tedesco Thurau si segnalò con 5 vittorie. L’Italia vincerà una sola tappa con Santambrogio.
1978 FA CAPOLINO IL SAN BERNARDO
Nel 1978 assistiamo alla prima performance in terra francese del francese Bernard Hinault (23enne al debutto al Tour), un fuoriclasse un po’ alla Anquetil, ovvero gran regolarista in montagna ed imbattibile a cronometro. Rispetto al suo mitico predecessore Hinault osava un pochino di più in salita… Nel ’78 Hinault recuperò i pochi secondi di svantaggio che aveva su Zoetemelk nell’ultima asperità del Giro, una crono di 72 km. Hinault trionfò così con 3’56’’ sull’olandese e 6’54’’ sul portoghese Agostinho.
1979 HINAULT CENTRA IL BIS
Ancora lui: Hinault (7 tappe!!). Ma se il successo dell’anno precedente era stato ottenuto quasi in extremis (facendo leva sull’ultima cronometro), quello di quest’anno invece non fu quasi mai in discussione, anche se Zoetemelk riuscì a lungo a mantenersi in giallo (con 2’08’’ su Hinault come massimo vantaggio). Alla fine Zoetemelk, arrivò al traguardo con 13’07’’ di gap (compresi 10’ di penalità per positività ai controlli anti-doping), mentre Agostinho addirittura a 26’53’’. Noi vinceremo una sola tappetta con Parsani. Per gli azzurri è proprio un’era poco consona alla gloria.
1980 IL RISCATTO DI ZOETEMELK
All’ennesimo tentativo Zoetemelk, olandese doc, si aggiudica la corsa più prestigiosa, approfittando del ritiro della maglia gialla Hinault, causa un ginocchio malandato. Zoetemelk (che precedette il connazionale Kuiper di quasi 7’) aveva 33 anni. L’olandese, la cui carriera fu minacciata nel 1974 a causa di una frattura al cranio sofferta in seguito a un incidente in bici, stabilì un record completando il Tour per sedici volte, risultato ancora imbattuto. Nel 1985 Zoetemelk sarebbe diventato il più vecchio campione del mondo di ciclismo, all’età di 38 anni e 9 mesi.
1981 HINAULT CENTRA IL TRIS!
Questo tour è un monologo abbastanza noioso di Hinault che si riprende la gloria a redini basse. Nessuno riuscirà a ridurre la sua distruttività, e così trionferà con circa un quarto d’ora su Van Impe. In evidenza ancora Maertens con 6 tappe all’attivo. Per l’Italia è buio pesto..
1982 HINAULT CALA IL POKER
Hinault cala il poker in tutta tranquillità, trionfando con 6’21’’ su Zoetemelk, entrando nella leggenda come uno dei ciclisti più forti e completi di sempre, con doti di scalatore, crono-man e persino di velocista (trionfò più di una volta anche nella passerella finale di Parigi), emulando per certi versi la grandezza di un certo Eddy Merckx. Tuttora con 28 vittorie è il corridore con più successi di tappa al Tour dopo lo stesso Merckx (34) e Cavendish (30), nonché il secondo di sempre per il numero di giorni in giallo, 79, dietro al solito mito belga (111). Fra le sue vittorie spiccano anche 3 Giri d’Italia, 2 Vuelte, 1 Roubaix, 2 Liegi, 1 Mondiale, 2 Lombardia…
1983 FIGNON, PRIMO ACUTO
Fignon a soli 23 anni si aggiudica il primo Tour della carriera approfittando dell’assenza del campionissimo Hinault. Fignon precederà Arroyo (spagnolo) di oltre 4’. Laurent Fignon era soprannominato “Il Professore” per il fatto che correva con gli occhiali.Gli azzurri, dopo anni di buio, si fanno onore aggiudicandosi 1 tappa con Magrini.
1984 FIGNON LE SUONA AL GRANDE RIVALE HINAULT
Fignon, approfittando evidentemente di un Hinault non in gran spolvero, che arriverà al traguardo finale con oltre dieci minuti dal vincitore, trionfa a redini basse, disputando un gran Tour, aggiudicandosi 5 frazioni, compresa quella dell’Alpe d’Huez, in cui rifilò oltre 3’ ai migliori della Generale, dimostrando di essere il degno erede d’Hinault. L’Italia è ancora in sordina.
1985 HINAULT PENTACAMPIONE
Hinault, dopo alcuni anni in calo, è deciso a centrare il quinto Tour che lo proietterebbe nella mitologia, consentendogli di eguagliare il record di Anquetil e Merckx. Per farlo reclutò l’americano LeMond per il Tour del 1985. In cambio del suo aiuto, Hinault promise in televisione che avrebbe dato il suo sostegno a LeMond l’anno seguente, nel Tour de France 1986. Promessa che poi manterrà… Nonostante una caduta in una discesa veloce e aver di conseguenza corso alcune tappe malconcio a causa delle ferite, Hinault (anche grazie all’assenza di Fignon), avvalendosi del contributo di Lemond (che in assenza degli accordi precedenti avrebbe quasi sicuramente vinto il Tour), vinse e ribadì pubblicamente la sua promessa di aiutare LeMond (giunto a 1’42’’) l’anno successivo. Italia ancora non pervenuta.

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