La speranza di un mondo diverso.

di Maria Pia Caporuscio. L’Italia ha partorito la mafia ma i potenti del mondo l’hanno adottata facendone un “sistema”. La cosiddetta economia finanziaria si basa su meccanismi di espansione e arricchimento fondati sulla prepotenza, esattamente come il sistema mafioso: violento e senza regole! Le mafie chiedono il “pizzo” e i capitalisti sequestrano i governi costringendoli a cambiare pelle. I governi non rispondono più alla popolazione che li ha eletti, ma ad una “Commissione” non eletta da nessuno.
Purtroppo i governi europei sono al servizio delle banche mondiali e delle multinazionali, non più dei rispettivi paesi. Compito di un governo era quello di governare la nazione, di amministrare le risorse prodotte e ripartirle in opere utili alla società, prevenire e proteggere la salute della popolazione, provvedere all’istruzione, avere cura dei più deboli, difendere la classe lavoratrice dagli abusi dei capitalisti, promuovere una giustizia uguale per tutti, imponendo misure di sicurezza per il rispetto dei diritti. Era compito del capo di Stato onorare le regole di civiltà, umanità e solidarietà dettate dalle Costituzioni. Attualmente questo compito è venuto meno per volontà di questi nuovi padroni, imponendo la cancellazione delle costituzioni, svuotando in questo modo le democrazie, per permettere ad essi di dettare le proprie regole e agire in tutta tranquillità, nella depredazione di queste nazioni dei loro beni, senza intralci. Quindi il compito dei governanti è quello di curare gli interessi dei capitalisti, tenendo sedata la popolazione per evitare qualsiasi accenno di rivolta, contro questi abusi. Mentre compito della popolazione è quello di pagare tasse sempre più alte, per sanare un debito che si ritrova sulle spalle fin dalla nascita, come un secondo e ancor più gravoso peccato originale, oltre a pagare gli immorali privilegi di cui oltretutto, si è circondata questa classe dirigente. A questo punto viene istintivo chiedersi perché non si fanno pagare gli stipendi dai loro padroni e non dalle loro vittime, costrette a stringere la cinghia per farsi crocifiggere! Questo osceno immorale sistema non è più sostenibile. E dunque stando così le cose, l’esistenza di questo ”non governo” non ha più ragione d’essere! Come possono dei rappresentanti dello Stato giurare di rispettare la Costituzione e permettere che il popolo venga sottomesso e schiacciato dal potere criminale di questi moderni assassini? Come si può non definire assassini dei pervertiti che fanno del profitto il loro unico dio? Come si può non definirli “assassini” quando lucrano sulla pelle della povera gente, rimasta orfana persino del governo, passato al loro servizio? Come si può non condannare chi impone ai governanti di strangolare la popolazione per pagare interessi da usura per un debito immorale? Come si fa a non condannare chi si serve della vita altrui per arricchirsi seminando disperazione e miseria? Come si può non condannare a morte chi fa incetta di cibo per renderlo più prezioso e quindi più caro facendo morire per fame migliaia di esseri umani? Ma soprattutto come si fa a non condannare un governo, che si presta ad usare la popolazione come scudo umano, per continuare a rimanere nelle stanze del potere? Cosa si dovrebbe fare contro questi esseri che si erano impegnati a governarla la nazione e invece la condannano a morte? Ma persino in questo mondo terrificante la speranza è l’ultima a morire. Seppur le campane suonano a morto, essa vive. La speranza è il sogno che un mondo diverso è possibile. Questo mondo meraviglioso che ci circonda, dove la natura ancora ci regala fiori di ogni tipo per consolare i nostri occhi, costretti a vedere queste brutture. Questo cielo azzurro e immacolato dove il sole asciuga le nostre lacrime, dove un cielo quasi umanizzato, che anche nella notte più oscura, ricama miliardi di stelle per chi solleva in alto lo sguardo. Dove la luna raccoglie i segreti di tutti gli innamorati. Questo mondo meraviglioso che nutre ogni creatura come l’erba nei prati dove pascolano i greggi e i frutti nei boschi, dove cinguettano gli uccelli. Dove la pioggia disseta le piante e lava i tetti delle nostre case. Un mondo dove anche l’uomo poteva vivere in pace e libertà se un gruppo di essi non si fosse dannato, privando tutti gli altri di ciò che la natura gli aveva regalato. La speranza ci dice di non arrenderci, che nulla è impossibile. Ci spinge a lottare per cacciare all’inferno questi demoni, che stanno invadendo il nostro habitat urlandoci a perdifiato che: volere è potere!

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