La risposta al Covid-19 deve essere “forte” anche sul piano economico! di Alessandro Tantussi

di Alessandro Tantussi. Ogni buon padre di famiglia, per cercare di guarire un figlio che si ammali gravemente, è disposto a tutto.
Se fosse necessario per provvedere cure e medicine non esiterebbe ad indebitare la famiglia e ad impegnare l’argenteria. Ma prima di indebitarsi provvederebbe a tagliare le spese non indispensabili, rinuncerebbe ai viaggi o alle vacanze programmate, rimanderebbe l’acquisto dell’auto nuova. Più in generale: indirizzerebbe la famiglia verso la parsimonia e la doverosa economia delle risorse in modo da destinare tutto il possibile alla cura del figlio.
La risposta all’epidemia di COVID-19 deve essere “forte” anche sul piano economico, ed è perfino corretto che, se indispensabile, lo Stato Italiano, già fortemente gravato di debiti, ne faccia altri per sostenere l’economia e per garantire l’assistenza ai malati per causa del virus.
Ma come il buon padre di famiglia dovrebbe prima provvedere al taglio delle spese superflue, alle mance elettorali, allo spreco di denaro pubblico, a tutti quei rivoli di spesa corrente (e in Italia ce ne sono tanti). Chi governa dovrebbe rivedere i meccanismi del Bonus Renzi, del Reddito di Cittadinanza e di Quota 100 che comportano 30 miliardi di spesa all’anno, e non tutta questa spesa è giustificata sul piano sociale.
Non è corretto continuare ad elargire denaro a qualcuno mentre altri muoiono per il virus, le imprese chiudono per la crisi economica che consegue e molte persone rischiano di perdere il lavoro. Per sostenere l’economia sono necessari molti miliardi, ma la spesa non potrà essere finanziata tutta con il deficit, è necessario un taglio della spesa in modo da dirottare almeno una parte delle risorse verso l’emergenza.
E’ necessario un taglio della spesa “inutile” e spetta al governo stabilire ciò che non è indispensabile e si può “tagliare” in modo da affrontare con la massima forza possibile l’emergenza coronavirus.

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5 Responses

  1. Corona-ROMA ha detto:

    Sono stati valutati, ad oggi, allo Spallanzani 248 pazienti. Di questi, 203, risultati negativi al test, sono stati dimessi. Quarantacinque sono i pazienti tuttora ricoverati. Sono i dati del bollettino di oggi dello Spallanzani di Roma. “È un bollettino che non desta preoccupazione, non c’è ancora un iper afflusso ma noi ci stiamo organizzando per accogliere tutte le persone che sono sintomatologiche e che hanno un link epidemiologico. Per loro siamo in condizioni di fare la diagnosi e dare la terapia”. Lo ha detto il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia

  2. maurizio b. ha detto:

    L’Europa ci ha abbandonati al nostro destino: ora sta a noi sostenere l’economia e il turismo, quasi azzerato. Evitiamo viaggi all’estero (dove non ci vogliono) e compriamo prodotti locali. Non è autarchia sovranista, ma l’unico antidoto al tracollo.

  3. myrta m ha detto:

    Se quella contro il coronavirus è una guerra, reagiamo di conseguenza: serve un grande piano Marshall. E questa volta senza aspettare gli americani. Facciamolo noi, noi europei! Ci vogliono soldi veri e azioni concrete. Dimostriamo al mondo che Europa significa comunità!

  4. Evelina RV ha detto:

    …oppure di portare gli stipendi da fame dei lavoratori italiani sulla media di quelli francesi e tedeschi!

  5. Giacomo-TO ha detto:

    Iniziamo dai Parlamentari che oltre a 166.000 euro la’nno, beneficiano di una miriade di benefit INGIUSTIFICATI, subito dopo arrivano gli onorevolini o consiglieri regionali. Poi ci sono le spese del Quirinale e della politica in generale.
    E’ ora di portare certe retribuzioni a livelli normali fisiologici e non Patologici.

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