La politica deve tornare a fare politica.

di Maria Pia Caporuscio. L’economia mondiale è la più efficiente espressione del crimine organizzato. Fino a quando non si tornerà a fare politica invece di scaldare le poltrone e curare gli interessi dei capitalisti e quelli personali, in questo mondo non potrà mai esserci pace.
La politica deve occuparsi innanzitutto del principio di uguaglianza che è la base fondante della democrazia, dall’uguaglianza derivano tutti i principi: politici, civili, sociali, morali dai quali dipende la pace, il futuro, la dignità delle persone e lo sviluppo economico equilibrato e sostenibile.
Le disuguaglianze prodotte dall’economia della finanza senza una politica di contrapposizione, hanno smantellato lo stato sociale e prodotto fame e miseria oltre alle emigrazioni di milioni di rifugiati che scappano dalle guerre, dalla miseria, dalla disoccupazione, dalla criminalità e dal terrorismo.
Tutto ciò perché i politici hanno rinunciato al ruolo primario della politica: tutelare gli interessi dei cittadini, invece hanno ceduto ai mercati la sovranità politica ed economica.
E’ urgente e necessaria una rifondazione totale della politica, che deve riscoprire e mettere in pratica le leggi scritte nella Costituzione e porre dei limiti al potere privato dei mercati, garantendo (come suo preciso dovere) i diritti degli esseri umani.
Necessita porre fine alla disgregazione sociale prodotta dal dominio incontrastato dei mercati. Il principio di uguaglianza è il DNA della democrazia e necessita metterlo al primo posto. Necessita formare una politica alternativa alle leggi di mercato, disumane e fuori da ogni logica. Finiamola di ritenere la realizzazione della giustizia un’utopia perché da sempre la vita ci ha insegnato che “volere è potere”.
Continuare a lasciar governare quegli esseri invisibili, incivili e disumani significa ritenere giusto che il mondo debba convivere con guerre, catastrofi naturali, violenze e terrorismo, cose che porteranno il pianeta terra all’autodistruzione! Si deve porre fine alle terrificanti condizioni di miseria di sfruttamento ed alla totale mancanza di libertà in cui versano miliardi di esseri umani.
E’ la politica che deve porre fine alla feroce avidità di quell’uno per cento di super ricchi con la ridistribuzione della ricchezza, ponendo ostacoli all’assurda bramosia di questi squali. Oltre ad essere un onesto principio di uguaglianza, diventa soprattutto una necessità, oltre che un dovere morale della politica, garantire il principio di uguaglianza da cui dipende il futuro della stessa democrazia, oltre a quello dei popoli su questa terra.

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