La politica intesa come “bene comune” è morta e sepolta!

Chi rompe paga e i cocci sono i suoi, si leggeva un tempo entrando nei negozi che vendevano oggetti fragili! Invece, entarndo nel ‘Palazzo’, chi distrae danaro pubblico, non paga quasi mai in quanto il tutto avviene sempre a sua insaputa! Peccato che sui nostri conti correnti non ci sia mai nessun tipo di emolumento con il segno più a nostra …insaputa e che davanti al notaio per comprare casa se non lo stacchiamo noi l’assegno dal blocchetto nessuno lo fa a nostra… insaputa!!! Comunque sia, Umberto Bossi, con le sue dimissioni, chiude l’era berlusconiana e, come il Cavaliere, passa dalla segreteria alla presidenza del partito. “Chi sbaglia paga, qualunque sia il cognome che eventualmente porti“, sembra che queste siano le parole del Senatur, una spiegazione breve ma inequivocabile. Durante il consiglio della Lega riunito per stabilire il successore del tesoriere sott’inchiesta per appropriazione dei rimborsi elettorali, è stata affrontata anche un’altra sostituzione, quella dello storico leader del Carroccio. Tre sono le persone chiamate a prendere il suo posto: Roberto Calderoli, Roberto Maroni e Manuela Dal Lago. Resteranno in carica sino al prossimo congresso, quindi sin dopo l’estate. Il popolo della Lega è in fibrillazione: i fedelissimi già armati di striscioni e cori hanno gridato davanti alla sede del partito: “Bossi non mollare”, “Bossi-Bossi”, “Butta fuori i traditori”. Quando hanno visto Maroni, se la sono presa con lui: “Buffone, buffone” e hanno lanciato volantini che paragonano Bossi e Maroni a Gesù e Giuda. Al termine del consiglio federale del partito, Matteo Salvini ha riportato le parole di Bossi parlando a Radio Padania: “Mi dimetto per il bene del movimento e dei militanti. La priorità è il bene della Lega e continuare la battaglia” e ha aggiunto che il consiglio era commosso: “Nessuno ha chiesto le dimissioni di Bossi, lui è arrivato già convinto, con una scelta decisa e sofferta.“! Non sappiamo i torti e le ragioni, non conosciamo le colpe e le responsabilità in merito a questa come a tante altre simili vicende. Ma una cosa è certa: la politica intesa come “bene comune” è morta e sepolta. Non basterà questa Pasqua per farla risorgere!!!

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *