La mia fine del mondo, per il mio direttore!

Il mio direttore mi ha chiesto di scrivere un articolo sulla fine del mondo. Lì per lì ci sono rimasta un po’ male, lo confesso, e ho pensato tra me e me: “Ma come!? Non mi chiede mai niente, mi lascia sempre libera di scrivere quello che mi passa per la testa e adesso mi chiama per una ‘stronzata’ del genere!?” Ma poi ci ho riflettuto su, mi sono immedesimata nella parte e mi sono chiesta: “Ma io cosa farei, se oggi fosse davvero l’ultimo giorno del mondo, l’ultimo giorno della mia vita prima della fine di ogni cosa?”. Innanzitutto, sarò schietta, non dovrei preoccuparmi di far fuori Maura e Paolo a quantità industriali di guttalax nel cappuccino. Per la cronaca, Maura è quella stronzetta della mia collega-amica… la gattamoscia che mi ha fregato Paolo, il mio ex. Non mi preoccuperei certo di procurargli un attacco di “cacarella”, perché a quei due ci penserebbero i Maya nel giorno del giudizio, ovvero oggi stesso! Ma a parte questo pensiero fin troppo lassativo, probabilmente cercherei di togliermi alcuni sfizi che non mi sono mai concessa. Ecco cosa farei nel giorno dell’apocalisse:
05:40. Mi sveglio, ma non mi alzo dal letto. Resto al calduccio sotto le coperte, tanto oggi non si lavora, c’è la fine del mondo e… chissenefrega del giornale, del direttore, dell’Ansa e del computer!
10:15. Mi risveglio di soprassalto, perché nel frattempo mi ero riaddormentata come non faccio neanche la domenica mattina, e… “porca vacca sono già le dieci e un quarto!!!”.
10:35. Vado sotto la doccia: gelida! Avevo dimenticato di accendere lo scaldabagno la sera prima… perché tanto è la fine del mondo.
10:50. Infreddolita e sotto l’accappatoio, apro il frigo per fare colazione: vuoto! Non ho fatto la spesa… perché tanto è la fine del mondo.
11:00. Mi vesto in fretta e furia, scendo al bar sotto casa per mangiare qualcosa, qualcosa di speciale, qualcosa che fa male a colesterolo e trigliceridi, e mi sparo una bomba alla crema con un caffè, o meglio con una montagna di panna e quel che c’entra ancora nella tazza di caffè…. perché tanto è la fine del mondo. 11:20. Passo davanti all’edicola, guardo i titoli dei giornali, ma non li prendo e non riesco neppure ad incazzarmi… perché tanto è la fine del mondo.
11:30. Faccio un salto a salutare i miei genitori, abitano a pochi passi dal mio appartamento, che poi in realtà è il loro e sul quale sempre loro hanno pagato l’Imu e pure come seconda casa… e mi fanno una dichiarazione di voto: “Cara mia, noi votiamo per Berlusconi! Ha promesso che ci toglie l’Imu e noi gli crediamo! Tu fai come ti pare, ma noi abbiamo deciso così…” Anche stavolta non ce la faccio proprio ad incazzarmi… perché tanto è la fine del mondo.
12:20. Speravo insistessero almeno per farmi rimanere a pranzo da loro, ma non c’è trippa per una comunista impenitente come me. Inizio a sentire un certo languorino, nonostante la colazione ‘abbondante’ di qualche ora fa e vado al ristorante di Mario, un mio compagno di liceo.
13.00. Dopo aver rispolverato i vecchi ricordi, i compagni di classe, il Prof d’Italiano, mamma mia che “bono”… m’ero presa una cotta!!! …evabbè!!! Senza neppure chiedere il menù ordino lasagne al forno, abbacchio con patate, un prosecchino e tiramisù al pandoro… la fine del mondo!!!
14:30. Torno a casa a farmi un buon caffè, un toscano all’aroma di cioccolato, Pino Daniele in stereo… mi sdraio sul divano e… relax, mi addormento…
15:15. Mi sveglio, mi alzo dal divano con un profondo ma tenero sentimento di nostalgia dei bei tempi di quando mi piaceva andare a Villa Borghese, sedermi su una panchina sotto il tiepido sole di questi freddi giorni invernali, a guardare le persone che passano, gli uomini, le donne, gli anziani, le vecchiette, i bambini che giocano e corrono inseguendosi tra urla e capitomboli sul brecciolino…
16:00. Vado in bagno, una lavata ai denti, una sciacquata al viso e sono già fuori seduta su quella panchina…
16:30. Ho un soprassalto, mi si spezza il fiato, il cuore mi batte forte, forte e ancora più forte quando “lo vedo” passarmi davanti, guardarmi dritto negli occhi, fermarsi, sedersi accanto a me… sento il suo profumo, assaporo il suo sapore, respiro il suo respiro… Paolo sta qui con me, accanto a me, e… è da solo, senza Maura… 
18:00. Parliamo, parliamo, parliamo… il sole è già tramontato da un pezzo, comincia a far freddo. Lui mi prende la sciarpa, me la stringe amorevolmente intorno al collo, mi accarezza il viso, si avvicina con la bocca alle mie labbra e ci perdiamo in un bacio senza fine… la fine del mondo!
P.S. Sono le ore due e venti del mattino del 22 dicembre dell’anno 2012. La fine del mondo non c’è stata. I Maya ‘per fortuna’ hanno toppato. Io sono seduta davanti al mio pc a scrivere questo ‘pezzo’ per il mio direttore. Gli arriverà in ritardo, pazienza! Beccherò un sonoro cazziatone… Maura e Paolo staranno nel loro lettone, magari a fare l’amore… ma domani è già oggi e oggi è un altro giorno, un nuovo giorno dopo la fine del mondo. Buon Natale.

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