La Manovra del popolo non cambia.

di Redazione. La Manovra del popolo resta così com’è, con tanti saluti all’Unione Europea.

Il governo italiano conferma la legge di Bilancio e spedisce a Bruxelles una lettera con un bel “NO” alle modifiche, scritto a caratteri cubitali. È questo l’esito del Consiglio dei ministri che doveva dare una risposta in extremis alla Commissione Ue che aveva chiesto di correggere la manovra e soprattutto il rapporto di deficit/Pil al 2,4% e il debito pubblico. Quindi nessun passo indietro, anche se Lega e M5s come misure distensive hanno acconsentito ad includere nuove clausole di salvaguardia nel caso le previsioni sulla crescita si rivelassero troppo ottimistiche e il rapporto deficit/Pil sforasse il 2,4. Si parla, infatti, di dismissione immobiliare più corposa (lo Stato conta di vendere i propri immobili a un prezzo maggiore) e di controllo della spesa pubblica. “Stiamo lavorando ad una manovra che garantisce più posti di lavoro, più diritto alla pensione e meno tasse non per tutti ma per tanti italiani. Se all’Europa va bene siamo contenti, sennò tiriamo dritto”. Ha detto Matteo Salvini.
Il tempo è galantuomo e se sono rose… fioriranno. Ma non ci stancheremo mai di dire che continuare a spremere i “soliti fessi” per condonare evasione e abusivismo, per dare 780 euro al mese a chi se ne sta a scaldare il divano e a chi non ha una storia contributiva alle spalle, per realizzare Quota 100 che aumenta la spesa pensionistica imponendo sacrifici ed oneri ancora maggiori sulle future generazioni con l’assai improbabile eventualità che la presunta ondata di pensionamenti (considerate le penalizzazioni economiche dell’anticipo sulla L. Fornero) creerebbe altrettanti posti di lavoro per i giovani, sembra non solo una follia, ma una colossale ingiustizia sociale!

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