La Lega e i Radicali presentano i referendum sulla giustizia.

Ma il Parlamento italiano con i suoi deputati e senatori e tutto l’amabaradan non è pagato per legiferare? Eppure alcune norme tardano ad essere varate. E allora le forze politiche ricorrono all’istituto referendario per cercare di dare una scossa al legislatore. Si parla da decenni della riforma della giustizia, ma poi non se fa mai niente e i cittadini rimangono appesi per tutta una vita ad una sentenza che non arriva mai!

E allora il leader della Lega Matteo Salvini insieme ad altri esponenti del Carroccio e del Partito Radicale, come Maurizio Turco, che presiedono il comitato promotore sono entrati in Cassazione per depositare i quesiti del referendum sulla giustizia. Questi i sei quesiti referendari sulla giustizia promossi dal Partito Radicale insieme alla Lega:

  1. Responsabilità civile dei magistrati,
  2. Separazione delle carriere tra magistratura requirente e giudicante,
  3. Limitazione alla custodia cautelare,
  4. Abrogazione della legge Severino,
  5. Abolizione dell’obbligo della raccolta firme per i magistrati che vogliano candidarsi al Csm,
  6. Diritto di voto per i membri non togati nei consigli giudiziari.
“Oggi è una bellissima giornata di democrazia, di cambiamento, di partecipazione popolare, perché un referendum a disposizione di 60 milioni di cittadini per una riforma vera, profonda, sana, veloce, giusta, necessaria della giustizia era atteso da decenni”, ha dichiarato Matteo Salvini nel giorno in cui Lega e Radicali hanno depositato alla Corte di Cassazione i sei Referendum sulla giustizia. “Quindi sono contento che, insieme agli amici del Partito Radicale, offriremo agli italiani la possibilità di avere processi più veloci, meno correnti, meno lottizzazioni e meno spartizioni all’interno del Csm e nei tribunali, la responsabilità civile di chi sbaglia e paga come tutti gli altri lavoratori, più tutele per i sindaci e gli amministratori locali. Mentre il Parlamento, giustamente e doverosamente, andrà avanti sul suo processo di riforme su giustizia, fisco e pubblica amministrazione, gli italiani potranno accompagnare, stimolare, firmare a partire dal 2 luglio in tutte le piazze d’Italia per questi referendum che vedono il popolo al centro”, ha aggiunto il leader del Carroccio.

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1 Response

  1. Sandokan ha detto:

    Riforma Giustizia. Non cambierà proprio un bel niente, perchè le leggi s’interpretano per gli amici e si applicano per i nemici!

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