La Juve di Sarri crolla a Udine. Festa scudetto… rimandata!?

di Redazione.  In un tempo, non molto lontano, basta pensare all’era “Conte-Allegri”, la Vecchia Signora avrebbe chiuso la pratica scudetto già ieri sera alla Dacia Arena, per dedicarsi anima e corpo alla Champions. Invece la Juve di Sarri fatica, stenta, e spreca in malo modo il primo match-point per aggiudicarsi il 9° scudetto consecutivo, battuta dal grande cuore dell’Udinese che conquista tre punti decisivi per la sua salvezza e che tiene ancora aperto il “Campionato-Covid”!

La Juve segna l’1-0 poi sparisce dal campo, bianconeri bocciati (5° sconfitta in campionato) e festa scudetto rimandata, ma giocando così non solo lo scudetto rischia di ‘svanire’, ma la Champions diventa tutta in salita a partire dal Lione.

Un match-point buttato via per mancanza di convinzione e idee, ennesima rimonta subita, stavolta addirittura senza opporre resistenza, e senza reazione alcuna: un vero e proprio disastro! Preoccupano i segnali di una squadra che non riesce a trovare continuità, condizionata in positivo dalle giocate di Dybala e Ronaldo e troppo vulnerabile in difesa. Se i due fuoriclasse non girano nessuno apre spazi in attacco e si gioca solo in orizzontale senza mai affondare e facendosi infilare spesso e volentieri dal contropiede avversario!

Nel primo tempo i bianconeri  passano con de Ligt, con una rasoiata da fuori area, ma cedono al solito vizio di non chiudere le partite, anche se questa vale lo scudetto.

A questa squadra manca la rabbia agonistica, quella che ha trascinato Conte ai primi tre scudetti e Allegri a confermarsi in Italia, raggiungendo due volte la finale di Champions. Se i valori tecnici dei singoli non si discutono, le scelte e i metodi dell’allenatore continuano a non convincere. Non è solo una questione di forma ma soprattutto di sostanza: la Juve non riesce a chiudere le partite e si fa rimontare con una facilità estrema, 38 gol subiti (momentaneamente quella bianconera è solo la terza miglior difesa del campionato!) e queste non sono certo statistiche da scudetto. L’Udinese la raddrizza con Nestorovski (dimenticato da Alex Sandro) e nel finale Fofana si beve mezza difesa e supera de Ligt.

Più passano le giornate più la Juventus si avvicina allo scudetto, ma cresce la paura di perdere tutta quanta la dote e di regalare il tricolore alle inseguitrici.

Adesso, domenica prossima allo Stadium contro la Samp, serve a tutti i costi una grande prova d’orgoglio, per far restare a Torino il titolo italiano, ma soprattutto per acquistare quella fiducia  che sarà fondamentale per centrare l’obiettivo Numero Uno dei bianconeri: la Coppa dalle grandi orecchie!

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