La fine di un impero.

Oggi il Milan e domani? Dopo un trentennio di grandissimi successi sportivi, con gli ultimi anni di un tirare a campare, a soffrire in tribuna o davanti alla tv e a vivere di soli ricordi, Silvio Berlusconi cede il suo Milan ai cinesi. I tifosi, stanchi di soffrire e di volare basso in classifica, non sanno ancora bene se gioire oppure rammaricarsi per il closing. Certo è, che da quando il Cavaliere ha mollato le redini
del club rossonero le cose sono andate ogni stagione di male in peggio. Adesso il Milan, dopo il cambio di guardia, non può che rinascere. La vita ha una regola ferrea, uguale per tutti. Ineludibile, al contrario del fisco. Ricchi e poveri, alti e bassi, belli e brutti, tutti dobbiamo sottostare alla legge del tempo! C’era il tempo in cui Berlusconi era come Re Mida, per cui qualsiasi cosa toccava riusciva a trasformarla in oro! Così è stato per l’edilizia, le televisioni, la stampa, lo sport e la politica. Ma il tempo passa, l’uomo invecchia e infine, come da regola, ‘stacca la bolletta’! Una sola cosa può rimproverarsi l’uomo di Arcore in questa vita terrena, di non aver mantenuto fede a quel “Contratto con gli italiani” firmato in diretta Tv e di aver tradito la fiducia di milioni e milioni di elettori che lo avevano portato al governo del Paese e che oggi si sono assottigliati su percentuali da prefisso telefonico. Ora, prima che il tempo porti a termine il suo corso, Berlusconi potrebbe rimediare, in qualche modo, passando la mano anche in politica. Certo, qui non ci sono i cinesi col portafoglio gonfio per il closing del centro-destra, ma qualcuno o qualcuna c’è! Per il Milan lo ha fatto, per la politica provvederà il tempo? Lui tocca ferro e pure qualcos’altro, ma il centro-destra è al capolinea… lunga vita al Cavaliere.

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