La donna nei media: gli stereotipi che non tengono conto della realtà.

di Attilio Runello. È appena stato approvato l’assegno unico per ogni figlio sino ai ventuno anni.
E’ a vantaggio delle famiglie che i figli li hanno, che li desiderano, delle mamme che spesso nella maternità vedono l’evento che le realizza maggiormente.
A queste mamme viene dato poco spazio nei media. Nel 2021 quasi quattrocentomila donne hanno dato alla luce un bambino.

Invece ampio spazio viene dato ai femminicidi: 119 nel 2021. Alle donne che a quanto sembra vengono pagate meno degli uomini a parità di lavoro, alle donne che sono escluse da alcuni ambiti lavorativi, oppure sono in minoranza rispetto agli uomini e infine alle coppie gay che vorrebbero avere dei bambini ma incontrano molti ostacoli, almeno in Italia.

Ci siamo ormai abituati a reportage giornalistici, interviste, storie di donne che ripetono che ci troviamo in un mondo maschilista dove a loro non è stata data la possibilità di far carriera.
Non sappiamo quanto tutto questo sia realmente la priorità per il gentil sesso, ma sappiamo che l’assegno unico non costituisce sempre un passo avanti per le famiglie con bambini.
Verrà soppresso l’assegno per il bebè alla nascita, la detrazione fiscale di cui godeva chi lavorava e l’assegno che l’INPS dava dal secondo figlio.
L’assegno unico è di massimo centottanta euro al mese. Duemiladuecento euro all’anno solo per chi ha una ISEE bassa.
A conti fatti forse diverse famiglie prenderanno meno. Ma non lo dice nessuno

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