La coppettazione: il nuovo antistress made in China.

Se al mare o in palestra vi capita di vedere sulla schiena di bagnanti e palestrati degli anomali cerchietti scuri di alcuni centimetri, quelli sono i segni lasciati sulla pelle da un’antica pratica della medicina cinese usata per alleviare lo stress e i dolori. Il ‘tatuaggio’, non permanente, rimane in chi l’ha usato per tornare in forma dopo un certo periodo.
Questa tecnica, nota in Italia come ‘coppettazione’ e praticata da specialisti della medicina orientale, prevede il posizionamento di tazze di vetro, bambù o plastica, simili a vasetti dello yogurt, su precise zone cutanee della schiena. Attraverso l’utilizzo delle coppette è possibile creare un vuoto nei punti specifici dell’agopuntura, sfruttando così un effetto ‘ventosa’ che risucchia i tessuti esterni del paziente. La tecnica, ormai diventata una moda internazionale, aiuterebbe a rilassare la muscolatura e ad irrorare meglio la zona interessata. Secondo gli esperti a livello energetico, se si lascia la coppetta solo per pochi minuti (tra i 5 e i 20) il punto di agopuntura viene tonificato, mentre se si lascia più a lungo si crea una dispersione della corrente energetica. Oggi sono disponibili coppette in resina trasparente che hanno delle speciali valvole per l’aspirazione dell’aria, quindi non è sempre necessario ricorrere ad una ‘miccia’ esterna per creare l’effetto sottovuoto. La coppetta è tradizionalmente costituita da un vasetto di vetro o ceramica del diametro di circa 5 centimetri. In quelle tradizionali il vuoto viene invece ottenuto bruciando l’ossigeno all’interno con un batufolo di cotone ed alcol, la ‘miccia’ appunto. Secondo gli esperti una permanenza limitata delle coppette ha effetti tonificanti. E qualsiasi sia il metodo impiegato per applicare la coppetta occorre fare attenzione che il vuoto creato al suo interno non sia eccessivo e comunque accettabile. Nel caso fosse eccessivo si può procedere alla rimozione della coppetta per poi riapplicarla in modo corretto.

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